sabato, novembre 26, 2016

RECENSIONE de Il Portale delle Tenebre di George R.R. Martin

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Avrei dovuto fare questo post molto prima, ma sono stata abbastanza male a causa di un calo di pressione, perciò eccomi qui, alle quattro e otto del pomeriggio a raccontarvi le mie impressioni sul settimo libro piccolo di Martin: "Il Portale delle Tenebre".

PREMESSA
Okay, l'ho finito solo a mezzogiorno dopo una sola settimana ed è da me... Mamma mia! Quanta gente ha ucciso Martin in questo libro, io non ho il cuore di uccidere i miei personaggi nei miei romanzi; anche se serve una buona proporzione tra morti e vivi nei romanzi xD Diciamo che questo libro è stato un trauma più leggero rispetto ai "Fiumi della Guerra" dove le Nozze Rosse mi hanno lasciato un trauma e un dolore indelebile nel cuore.

TRAMA (da Goodreads)
Mentre l'inverno incombe sui Sette Regni, la "guerra dei Cinque re" pare giunta alla sua conclusione, con il Trono di Spade saldamente in mano al giovanissimo e demente re Joffrey. Il suo matrimonio con la splendida Margaery, che suggellerà l'alleanza tra i Lannister di Castel Granito e i Tyrell di Alto Giardino, è ormai prossimo. Ma su di lui pende l'oscura maledizione gettata sugli usurpatori da Stannis Baratheon. E numerosi sono i nemici da cui deve guardarsi, come la Madre dei draghi Daenerys Targaryen. Intanto, nelle segrete della Fortezza Rossa, Tyrion Lannister, il Folletto, è costretto a discolparsi da un'accusa infamante che può portarlo al patibolo, mentre nell'estremo nord del reame Jon Snow, il bastardo di Grande Inverno, si trova a difendere la Barriera da una nuova e più micidiale minaccia: l'assalto finale che il mastodontico esercito di Mance Rayder, il re oltre la Barriera, scatena contro il Castello Nero, ultima piazzaforte dei Guardiani della notte. Forse la guerra per il potere supremo è ancora tutta da giocare.

RECENSIONE

In questo romanzo della saga del Ghiaccio e del Fuoco, George Martin si è abilmente superato, il mio cuore non è mai stato sottoposto per così tanti giorni ad una tortura ed una sofferenza indecenti come durante la lettura di questo libro. Se il romanzo precedente, "I Fiumi della Guerra" ci aveva oltremodo traumatizzato con le "Nozze Rosse", realizzate per mano di lord Walder Frey e Roose Bolton; in questo in qualche modo il lettore appassionato di Martin si sente in parte riscattato. E perché dico in parte? Perché finalmente ci sono le "Nozze Porpora", ovvero il matrimonio tra il re ragazzino demente Joffrey Baratheon e la dolce e già vedova Margaery Tyrell. Non riesco ad esprimere a parole la gioia che ho provato per la morte di Joffrey in questo romanzo, vi basti sapere che ero così contenta che mancava poco perché saltellassi per il letto della mia camera. My dear Martin, #finallyajoy. Ma come ha detto la mia amica Susan, pagheremo cara, molto cara, questa unica grande gioia. 





Ma questa unica gioia la pagheremo cara con la morte di ben tre personaggi rilevanti nella saga: Tywin Lannister, Shae e Oberyn Martell. Ecco, di queste morti quella che mi ha più traumatizzata è stata quella di Oberyn Martell, il principe di Dorne, chiamato "La Vipera Rossa". Io adoravo Oberyn, l'attore oltre che essere figo era anche molto bravo, inoltre è stato ucciso da Sandor Clegane, la Montagna che Cavalca in un modo a dir poco brutale. Il filo conduttore di tutto il libro è infatti la morte, che aleggia come un fantasma viscido e oscuro attorno ai personaggi. Credo che questo sia il libro con più morti e uccisioni che io abbia letto finora.



La reaction gif è l'unica più appropriata per esprimere tutto l'orrore e il terrore che ho provato per Ellaria Sand in quel momento e il trauma che mi ha lasciato la morte di Oberyn Martell. Andiamo, era un bellissimo ragazzo! Che fine orribile! 

Tyrion viene accusato, senza prova alcuna, di essere stato lui l'artefice della morte per avvelenamento di re Joffrey. Jaime torna da sua sorella Cersei, e senza alcun pudore per la morte di suo figlio, scopa Cersei nel Tempio degli Dèi. Nel frattempo, la regina Daenerys Targaryen riesce a conquistare Meeren, ma scopre delle verità spiacevoli su ser Jorah Mormont e Arstan Barbabianca, che scopriamo essere il valoroso ser Barristan Selmy, cacciato dalla Guardia Reale da re Joffrey Baratheon.

Okay, io ve lo dico, in questo libro ho odiato profondamente Sandor Clegane, ho apprezzato di più il Mastino e ho shippato come non mai Jaime e Brienne di Tarth. Dopo tutto, come dice l'immagine sotto, non sono una vera OTP se prima non provano a uccidersi a vicenda xD


Ho amato molto il processo evolutivo di Sansa, non è più la ragazzina ingenua che abitava al sicuro tra le mura di Grande Inverno, sta maturando e questo l'ho molto apprezzato. All'inizio non la sopportavo, la trovavo orribilmente insopportabile e fastidiosa, ma ora che sta migliorando penso che leggerò con sempre più maggiore attenzione i suoi capitoli. Arya continua imperterrita nella sua lotta di sopravvivenza personale e finalmente la moneta donatale da Jaquen H'gar diventa utile e parte per Braavos. Arya è uno dei miei personaggi preferiti, ho decisamente preferito gli Stark e Jon Snow a Daenerys Targaryen in questo libro. Dany mi sta cominciando a stare un po' sulle balle e riconosco che questa sua perfezione forzata, a tutti i costi, la rende una Mary Sue perfetta (ergo: un personaggio così stereotipato e pieno di cliché da essere terribilmente noioso).

Ultimo, ma non per questo meno importante, l'arrivo di Lady Stoneheart!!!! Me n'ero dimenticata mentre guardavo la serie tv, ma cavolo, non dovevo farlo! Lady Stoneheart è Catelyn Stark rediviva. Martin, falla tornare subito in scenaaaaa!

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro che vi straconsiglio, lo ritengo il migliore di Martin finora, e la citazione è tratta proprio dal capitolo di Sansa:
"La mia pelle è diventata porcellana, avorio, acciaio."
(Sansa Stark)

xoxo,
Giada

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