sabato, luglio 15, 2017

RECENSIONE di Paper Princess di Erin Watt

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Avrei dovuto postare questa recensione stamattina, ma il mio pc non collaborava, quindi ho dovuto scriverla su un foglio Word e poi postarla qui. Paper Princess è stato un libro tanto amato quanto odiato dalle mie colleghe blogger. Scorrendo il post, potrete trovare i miei pensieri e le mie impressioni sul libro più discusso dell’anno.

PREMESSA
Ho sentito parlare malissimo di Paper Princess, ma non sono mai intervenuta in quelle discussioni perché non facevo testo, non avendolo letto. Adesso che l’ho letto, mi rendo conto che tante di quelle discussioni e critiche al libro sono nate davvero senza un motivo valido. I temi scabrosi di cui alcune hanno parlato non mi sono sembrati poi così orribili e scabrosi, e i personaggi che venivano descritti come l’apoteosi letteraria del male, non mi sono parsi così malvagi. I Royals sono sicuramente dei cattivi ragazzi, ma se non vi piacciono i cattivi ragazzi librosi, non leggeteli. Perché questo libro vi presenterà ben cinque ragazzacci fighi e attraenti , ognuno con delle caratteristiche particolari e ognuno da scoprire.

TRAMA (DALLA QUARTA DI COPERTINA)

Un patto che nasconde più di un segreto.
Un sogno fragile come la carta.
Una passione che non darà tregua.


A diciassette anni, Ella Harper ha già imparato a sbrigarsela da sola. Sempre in fuga, dalle difficoltà economiche e dagli uomini sbagliati di sua madre, si è districata tra mille lavori per riuscire a far quadrare i conti, studiare e costruirsi un futuro migliore.

Finché un giorno, nella sua vita compare un certo Callum Royal. Distinto ma deciso, nel suo costoso abito di sartoria, dice di essere il migliore amico del padre, che lei non ha mai conosciuto, nonché il suo tutore legale. In quanto tale, sarà lui d’ora in avanti a sostenere le spese per il suo mantenimento e la sua istruzione, a patto che Ella accetti di vivere con lui e i suoi cinque figli. Ella sa che il sogno che Callum sta cercando di venderle è sottile come la carta. Ed è diffidente e furiosa.

Ma ancora di più lo sono i fratelli Royal. Easton, Gideon, Sawyer, Sebastian e…. Reed. Magnetici e pericolosi, non mancano di farla sentire un’intrusa: lei non appartiene, e non apparterrà mai, alla loro famiglia. E a nulla valgono i tentativi pacificatori di Callum. Ella però non è certo il tipo che si lascia intimorire, e le scintille a casa Royal non tardano ad arrivare. Soprattutto dopo un bacio rubato, che innescherà un’inarrestabile spirale di rabbia, gelosia e desiderio. Per non scottarsi, Ellas dovrà imparare presto le regole del gioco…

RECENSIONE
Ella Harper è una diciassettenne inusuale, a differenza delle sue coetanee, che pensano alla scuola e ai fidanzati, lei pensa a lavorare per pagare le cure della madre malata, districandosi in tre lavori durante il giorno. Di notte fa la spogliarellista in un locale, facendosi chiamare Maggie Harper, facendo i soldi facili che le servono per prendere il diploma e poi andare al college, al fine di costruirsi un futuro migliore. La sua vita cambia improvvisamente quando viene convocata nell’ufficio del preside di Kirkwood, dove conosce un certo Callum Royal, che le dice essere il migliore amico del padre che lei non ha mai conosciuto, e che da quel momento in avanti sarà il suo tutore legale. Ella è diffidente, e rifiuta il suo aiuto andando lo stesso a fare lo spogliarellista nel locale dov’è stata assunta. Unica nota inverosimile in tutto ciò, è che una diciassettenne si faccia passare per una trentaquattrenne con una tonnellata di trucco. Questo l’ho reputato poco credibile. Ella viene condotta alla villa dei Royal, dove conosce Brooke, la briosa ed esuberante fidanzata di Callum e i suoi figli. L’entrata in scena dei fratelli Royal sulla balaustra mi ha davvero tolto il fiato… e mi ha ricordato l’entrata in scena di quattro ricconi ragazzacci, ovvero i membri dell’F4 di Hana Yori Dango (un korean drama). I Royal sono bellissimi e ricchissimi, sono tutto ciò che una ragazza potrebbe desiderare. Ma non Ella. Ella fatica sin dal principio a legare con tutti, che la ignorano e la trattano male come se fosse un’intruso, un elemento in più nella loro cerchia ristretta. Ella deve tenere fede al patto fatto con Callum e continuare ad andare a scuola alla priviegiata Astor Park, una scuola superiore in cui solo se hai soldi sei qualcuno che conta, se sei un borsista vieni considerato un pezzente, un rifiuto, un povero che vuole arricchirsi ma non ci riuscirà mai. Anche in questo ho trovato un analogia con Hana Yori Dango, poiché la scuola in cui va la protagonista è elitaria e fatta come un campus come quella della nostra Ella. Il paragone più eloquente con korean drama però, l’ho avuto con il decreto Royal: con questo decreto, Reed Royal gestisce la sua popolarità e la sua cerchia di amicia alla Astor Park e decide chi può e non può parlare con la ragazza nuova oppure chiederle di uscire insieme. Un decreto che equivale al cartellino rosso degli F4. Quando ho letto Elisa fare questo paragone, non avevo ben chiaro il motivo; ma dopo aver letto tutto ciò, personalmente penso abbia ragione. Per buona parte del libro mi è sembrato di leggere una fan fiction ben scritta di Hana Yori Dango, decisamente più sconcia e sboccata, ma sempre una fan fiction. Ora non so se le scrittrici si siano davvero ispirate al drama coreano, ma le analogie ci sono ed è impossibile ignorarle.

Il rapporto tra Reed ed Ella è sicuramente uno degli elementi più destabilizzanti e sconvolgenti dell’intera storia, loro si odiano, si fanno la guerra, ma si sentono inevitabilmente attratti l’uno dall’altro. Ella non è come Tessa, mettiamolo bene in chiaro, Ella è una combattente, una ragazza con le palle che ha sempre badato a sé stessa e non vuole dipendere da nessuno in alcun modo, innanzitutto si trova un lavoro per non dover chiedere sempre i soldi a Callum e poi perché rifiuta i sentimenti che prova per Reed. Va detto, però, che dopo il suo bacio con Easton avevo iniziato a shipparla con lui, ma Reed ed Ella sono decisamente fatti per stare insieme. I fratelli, ognuno a modo loro, soffre tantissimo per la morte della madre e cercano di trovare la pace bevendo, facendo sesso promiscuo e combattendo in un ring. Maria Royal non è presente nel romanzo, ma è un personaggio il cui fantasma aleggia e tormenta i personaggi, persino lo stesso Callum. E’ un personaggio fondamentale della cui mancanza soffrono tutti. Reed cerca di ritrovarla in Abby, okay, cerca una ragazza buona che sia buona come lo era la sua mamma perché gli manca. Non ci vedo niente di male, forse è la ricerca di pace interiore quella che cerca Reed e pensa di trovarla in Abby.

A proposito dell’infausta scena dello yatch che da alcune è stato definito un tentato stupro, vorrei solo dire: ma sul serio? Ho letto quella scena e mi è sembrato tutto tranne che quello. Non succede niente di tutto quello. Forse abbiamo punti di vista diversi, forse venivamo da letture precedenti che hanno influenzato il nostro giudizio o forse semplicemente stiamo travisando la scena in sé, ma vi assicuro che non è niente di tutto ciò. Ella seduce Reed e poi lo pianta lì, nudo. Tutto qua. Non c’è niente di cui scandalizzarsi.

I personaggi presentano un ottimo background passato che ne influenza le azioni attuali, e l’evolversi del rapporto dei Royal con Ella è bellissimo. Uno sviluppo così interessante che mi ha lasciato a bocca aperta per tutta la durata del romanzo. Ella sarà pure una cocciuta stronza, ma i Royal sono altrettanto stronzi e questa loro similarità di carattere getta le basi per una guerra continua che culminerà con una bella rissa. Tra chi non ve lo dirò. Lo scoprirete solo leggendo il libro.

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro, che io sicuramente catalogherei come NA, per via dei temi forti trattati e per il linguaggio usato. Sicuramente non lo consiglierei ad una ragazzina di tredici anni, tuttavia bisogna rendersi conto che i ragazzi di oggi non sono i ragazzi che eravamo noi, e che quelle ragazze di sicuro avranno già letto la Chiperi, la Todd e chissà cos’altro, quindi sanno cos’è il sesso.
“Sentire la mancanza di qualcuno ci fa fare cose folli.”
(Ella Harper)




xoxo,
Giada

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