lunedì, maggio 12, 2014

Il viaggio del veliero, C.S. Lewis (prima parte)

Buon pomeriggio a tutti, lettori e bloggers! Oggi finalmente ho concluso il quinto magnifico racconto delle "Cronache di Narnia", ovvero "Il viaggio del veliero" e ho molto, molto da dirvi perciò penso che sia meglio cominciare raccontandovi tutto ciò che succede nel romanzo e in seguito, dirvi cosa ne penso. Diversamente dal post precedente, su "Il principe Caspian", dividerò questo post in due parti, com'ero solita a fare perché penso che questa Cronaca meriti una particolare attenzione.




"Il viaggio del veliero" (o in inglese: The voyage of 'the Dawn Treader') si svolge a Cambridge e non nelle campagne di Londra, come invece avviene nei primi due libri, e all'inizio di questo libro ci viene detto subito chi sono i protagonisti: Lucy, Edmund ed il cugino Eustachio Clarence Scrubb, il quale non crede alle favole che gli raccontano i suoi cugini Peter, Edmund, Susan e Lucy su un paese fantastico chiamato Narnia e per questo motivo dà loro sempre noia, infastidendoli ogni qualvolta ha tempo e deridendo ciò che lui crede essere un mondo di fantasia. Eustachio non chiama i suoi genitori 'mamma' o 'papà' ma li chiama Alberta e Harold, è un personaggio molto fastidioso e spocchioso, ma che fortunatamente con il proseguire del romanzo migliora. Dunque, i genitori dei Pevensie (finalmente scopriamo il cognome di Peter, Edmund, Susan e Lucy) sono dovuti andare in America e hanno deciso di portare Susan con loro perché è la più bella, lasciando Edmund e Lucy a casa dei suoi zii Harold e Alberta a passare l'estate con il loro antipatico e fastidioso cugino Eustachio. Qui venivano a sapere che Edmund e Lucy avrebbero preferito passare l'estate in campagna con il professor Dirke *rullo di tamburi* sì, proprio lui e proprio come pensavo io: il professor Dirke altri non è che Diggory Dirke, il bambino che abbiamo conosciuto nel primo romanzo delle Cronache: "Il nipote del mago". Inutile dirvi che ho fatto i salti di gioia quando ho scoperto che le mie teorie si erano rivelate esatte, anche perché penso possiate immaginare come mi sia sentita. Edmund e Lucy passano molto tempo insieme a chiacchierare nella cameretta di quest'ultima, cercando di stare il più distante che possono da Eustachio - e anche per ammirare il bellissimo quadro di una nave che ha a prua il muso di un drago e che il dipinto è così realistico da sembrare vero. Eustachio ha avuto qualche esperienza in nave, ma è sempre stato male, perciò anche solo guardare il dipinto gli fa venire il mal di mare. Eustachio chiede ai cugini cosa ci sia tanto di bello in quel dipinto, i tre cominciano a discutere e alla fine vengono trascinati dentro il dipinto dalla magia e finiscono in acqua. Nel libro precedente, ovvero "Il principe Caspian" ci viene detto che Lucy non sa nuotare, qui invece scopriamo che ha fatto molta pratica e che adesso è invece in grado di farlo tranquillamente. I nostri protagonisti vengono salvati da il re Caspian, ormai re di Narnia da 3 anni (anche se i fratelli e le sorelle Pevensie se ne sono andati da Narnia soltanto l'anno prima) che li accoglie nel loro galeone, chiamato "Il veliero dell'alba". Eustachio non la smette di lamentarsi e protesta senza sosta, tanto che scatena fin da subito le ire del valoroso combattente e cavaliere il topino Ripicì. Caspian dà a Lucy la sua cabina e lei si cambia mettendosi gli abiti di quest'ultimo, anche se le vanno grandi; Caspian aggiunge inoltre che Lucy dormirà nella sua cabina mentre Edmund e lui dormiranno nelle amache dove di solito dormono gli uomini che remano la nave quando non c'è bonaccia in mare. Caspian aggiorna i nostri protagonisti: ha delegato il trono al nano Briscola e con il benestare di Aslan ha deciso di passare un anno e un giorno in viaggio per mare alla ricerca dei lord, amici del padre di Caspian,che suo zio Miraz l'Usurpatore aveva mandato ad esplorare i Mari d'Oriente, molto al di là delle Isole Solitarie e in questo modo si era sbarazzato di loro, il compito che si è prefissato Caspian è quello di ritrovarli per riportarli a Narnia oppure vendicare la loro morte nel caso questi ultimi siano morti. Questi lord sono: Revilian, Argoz, Bern, Mavramorn, Octesian, Restimar e Rhoop. Il viaggio comincia anche per i nuovi arrivati, ma si dimostra molto più difficile di quanto avessero immaginato. Eustachio non fa altro che litigare con Ripicì e quando Ripicì lo sfida a duello per mantenere salvo il suo onore di topo parlante di Narnia, Eustachio decide di rifiutare il confronto - Ripicì però, non contento, gli infilza la spada nella mano, facendogli male. Come avrete già capito, Eustachio è il seccatore di questo romanzo e per un bel po' di tempo darà dei grattacapi alla ciurma della nave come quando vedendo Ripicì a poppa lo prenderà per la coda e lo farà roteare in aria, per poi scappare a rifugiarsi da Caspian quando si renderà conto che non doveva fare una cosa del genere. Piccolo #offtopic durante tutto il libro mi sono chiesta dove fosse Peter, perché per tutta la durata del libro sappiamo dov'è Susan e dove sono Edmund e Lucy, ma non sappiamo dov'è lui. Caspian, Edmund, Lucy e la ciurma di marinai (compresi Rhynelf e lord Drinian) approdano a Galma dove Caspian ed Edmund e Lucy vengono catturati per essere venduti come schiavi da un tizio che si chiama Pug, il quale vive del commercio degli schiavi e che cerca di vendere Edmund e Lucy (e alla fine ci riesce) mentre il "povero" Eustachio viene rifiutato persino come forza lavoro da quanto è fastidioso. Caspian finge di essere uno schiavo e viene portato via da un uomo che si rivela essere lord Bern, grazie al quale scopre dove si svolgono le aste degli schiavi e dopo aver abolito quella che io ritengo essere una sorta di moderna forma di tratta degli schiavi, libera tutti.  Siamo nell'isola di Galma e da lì i protagonisti raggiungeranno Terebinthia e in seguito Bren, Muil e le Sette Isole Solitarie: Avra, Doorn e Felimath. A Galma Caspian decide che non ci sarà più governatore e mille e mille scartoffie da riempire per prendere appuntamento con lui, tenendo anche conto che Galma deve un sacco di tributi al regno di Narnia, perciò nominerà al suo posto lord Bern, che diventerà duca dell'isola di Galma. Le avventure dei nostri eroi continuano, e dopo aver passato dei terribili momenti durante la tempesta che ha costretto i marinai e i nostri protagonisti a razionare il cibo e l'acqua (indimenticabile è l'episodio in cui Ripicì è stato posto a guardia del barile d'acqua - perché il rum e il vino erano finiti - e la sua discussione con il febbricitante Eustachio). Dopo questa pericolosa avventura, tutti giungono ad un'isola con una grande spiaggia e una grande foresta, e decidono di accamparsi lì per la notte; purtroppo però Eustachio non è dello stesso avviso e decide di andare in esplorazione tenendo come punto di riferimento il galeone. Eustachio sbaglia però via e si ritrova in una vallata con una grande caverna e con un drago morente che spira proprio davanti all'acqua del lago. Ma Eustachio non ha mai letto i libri che leggono i fratelli e le sorelle Pevensie, perché li riteneva inutili e/o sbagliati, perché se l'avrebbe fatto avrebbe saputo che quando c'è un drago c'è di sicuro un tesoro (mi viene in mente Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien) perciò dopo un primo momento di stupore e dopo aver aspettato che il drago morisse, Eustachio si avvicina al tesoro e avido, si mette al braccio un bracciale che improvvisamente si stringe, e stanco, si addormenta sopra al tesoro. Al momento del suo risveglio, Eustachio crede di ritrovarsi davanti un drago ma soltanto in seguito capirà che è lui il drago che vede, agitato, decide di sorvolare la baia e riesce a vedere dove finisce l'isola e dove si trovano i suoi compagni - sconsolato, dormirà da solo; mentre tutti si danno da fare per cercarlo. Il giorno dopo Eustachio si fa vedere e cerca di comunicare, ma non ci riesce, non ci riesce nemmeno con la coda visto che sulla sabbia ogni volta o cancella lui quello che scrive con la coda o l'acqua del mare gli porta via le scritte. Il drago Eustachio si dimostra essere un buon compagno ed un buon amico, molto meglio di quando era umano e un esempio di questo suo migliorato carattere si ha quando nell'isola piove e lui accende il fuoco, oppure quando si porta sulla spalla i marinai per vedere quanto grande è l'isola o anche solo quando lui riscalda tutti con la sua presenza; ma tutti si chiedono come faranno a portarlo via quando se ne andranno. Eustachio sogna Aslan che gli dice di liberarsi dalla pelle del drago e dopo averla grattata via tre volte non ci riesce, perciò Aslan gli dà un graffione sulla schiena che gli fa un male terribile e poi lo butta nell'acqua di una fontana e lui, gracilino, ne esce e nel raccontare tutto ciò ad Edmund, è convinto che sia un sogno, ma Edmund ribadisce che non lo è e che lui ha davvero incontrato Aslan. Il braccialetto sul suo braccio si è allentato e se lo toglie, Eustachio lo porge a Caspian ma Caspian non lo vuole e lo dona a Lucy, e nemmeno lei lo vuole perciò alla fine lo lanciano in aria e il bracciale finisce sulla punta di una roccia altissima che non è possibile raggiungerla né dal basso né dall'alto. Caspian arriva alla conclusione che forse il drago che Eustachio ha visto morire era uno dei lord amici di suo padre e nomina quell'isola disabitata L'isola del Drago Mentre proseguono verso i Mari d'Oriente, improvvisamente il grande Serpente Marino che tutti volevano incontrare (non avrebbero dovuto desiderarlo, a parer mio) li attacca con l'intento di stritolare la nave e ingegnosa l'idea di Ripicì: spingere il serpente giù da poppa e prua dove si è legato, visto che non si riesce a sconfiggerlo attaccandolo e il suo piano si rivela infallibile perché funziona alla grande. La seconda isola sconosciuta e disabitata che incontrano è un'isoletta identica alla precedente, con l'unica differenza che ha un grande lago dentro al quale c'è un uomo d'oro massiccio al suo interno e terrorizzato, Edmund consiglia a tutti di non bere l'acqua dell'isola, perché anche solo avvicinandosi con le scarpe, le punte di queste ultime sono diventate d'oro massiccio molto pesante - e non dimentichiamo che per sbaglio Edmund ha fatto cadere l'asta di Caspian nel lago perché era diventata pesante e d'oro zecchino come l'uomo dentro l'acqua. Caspian decide di nominare quell'isola L'Isola dell'Acquadoro e dice che nessuno a Narnia dovrà raccontare di questa scoperta, nemmeno al suo fido Drinian... Per fortuna c'è Lucy che ferma la discussione tra Edmund e Caspian riportandoli alla ragione, infatti dice a tutti di andare via da quel posto e Ripicì, che ritiene l'isola un luogo maledetto dalla magia, propone di chiamarla L'Isola delle Acquemorte, titolo che le rimarrà per sempre. La prossima isola che incontreranno è un'isola (stranamente) abitata ma da esseri o creature che non si possono vedere e che stanno pianificando un attacco, che Lucy sente per caso e che corre subito a riferire a Caspian e a Drinian. Il problema è che sono rimasti degli uomini nella barca che di sicuro non prenderanno sul serio i loro compari visto che queste creature sono invisibili e pertanto invece che di una battaglia penseranno che stiano soltanto esercitandosi con le spade, Lucy decide perciò di negoziare con loro. Gli esseri invisibili non sono altro che Inettopodi, esseri che sono sempre d'accordo con il loro capo 'saggio come un libro stampato' ecc. i quali dicono loro che nella casa c'è un mago, invisibile anch'esso, che li ha resi brutti e loro, non resistendo a vivere una vita in tale bruttezza, hanno deciso di tornare visibili ma non vogliono farsi vedere dal mago perciò Lucy deve andare e fare questo per loro, altrimenti daranno guerra ai suoi amici. Lucy accetta. Quella sera stessa, gli Inettopodi fanno una festa e danno molto cibo ai marinai e a Caspian, Edmund e Lucy Lucy è apparentemente calma, ma fa ciò che si era riproposta di fare e siccome si ricorda che gli Inettopodi le avevano detto che il mago ha il passo felpato di un gatto che non si sente quando arriva, sta attenta e raggiunge la stanza dove c'è il libro degli incantesimi: solo il mago e una bambina leggendo insieme quell'incantesimo possono farli tornare normali. Leggere il libro del mago è una delle più belle esperienze di Lucy, che resta incantata dallo stile delle parole e dai disegni delle pagine e quasi si dimentica della sua missione, sfoglia un bel po' di pagine fino a quando non si ritrova davanti all'incantesimo che rende più belli di qualsiasi mortal sospiro e immagina di essere più bella di Susan (la quale è stata mandata negli USA proprio perché considerata la più bella dei Pevensie) e che i regnanti di Narnia e delle Terre vicine e delle Terre del Selvaggio Nord avrebbero dato ferro e fuoco a tutto pur di conquistare il suo cuore, ma la piccola resiste alla tentazione e va avanti. Lucy si ritrova davanti ad un incantesimo che le mostra cosa le persone pensano davvero di lei, e nel vedere che una sua amica dalla debole personalità si è lasciata sopraffare da un'altra più forte, pensa che non voglia esserle più amica e per questo le dà della voltagabbana. Infine trova una bellissima storia che non dimenticherà mai e una volta tornata nel mondo reale  equiparerà ogni storia che leggerà a quella, non riuscendo a fare un confronto degno di questo nome. Dopo tanto leggere alla fine giunge all'incantesimo che rende visibili le cose invisibili e non sapendo se funzioni o no, decide di uscire ma proprio in quel momento incontra Aslan, che la sgrida per essersela presa con la sua compagna di scuola, il quale la accompagna dal mago Coriakin, un suo vecchio amico. Coriakin non è il mago malvagio descritto dagli Inettopodi, e dice che lui ha reso un favore a loro rendendoli 'più brutti' come dicono loro perché distraendosi dal loro aspetto fisico ora sono più belli e più simpatici. Gli Inettopodi ringraziano Lucy ed infine, felici per essere tornati visibili, approvano il loro capo quando dicono che Monottopodi è il nome perfetto per loro, anche se non riescono mai a pronunciarlo nel modo giusto.  Quest'isola sarà nominata da Caspian L'Isola delle Voci. Naviga, naviga per il mare finalmente tranquillo, i nostri eroi si ritrovano improvvisamente davanti ad un massa scura di tenebre, ed è importante notare come da un lato del mare ci sia il sole e il mare sia azzurro mentre pochi metri più avanti ci siano le tenebre più oscure, lì sentono un uomo chiedere aiuto e su ordine di Caspian lo tirano su, lo sconosciuto dice che quell'isola è chiamata 'L'Isola dei sogni che si realizzano' ma non dei sogni belli, degli incubi peggiori chiunque. Di lì a poco, tutti cominciano a sentire delle strane voci, anche Caspian è terrorizzato e ordina ai marinai di fare indietro tutta e di abbandonare quell'isola, ma una forza sembra attirarla a sé - nel momento in cui sembra che tutto possa solo peggiorare, improvvisamente si ritrovano fuori da quell'oscurità, nel caldo sole e nel mare più limpido che abbiano visto. Lo sconosciuto non è altro che lord Rhoop (il lord di cui Caspian non riusciva mai a ricordare il nome) e racconta ai marinai e passeggeri la loro avventura. Ma intanto parliamo un po' di Eustachio, il quale merita una menzione particolare per svariati motivi: dopo essere tornato umano dopo la sua trasformazione in drago, il carattere di Eustachio è migliorato notevolmente, anche se di tanto in tanto aveva delle ricadute che lo rendevano insopportabile a tutti; ha molto più coraggio (pensate che quando il Serpemente Marino ha attaccato il veliero lui si è dato da fare colpendolo con una delle migliori spade di Caspian mandandola in frantumi, ma dimostrando in questo modo la sua lealtà.) e di sicuro ormai crede a ciò che raccontavano i suoi cugini su Narnia e su quel mondo magico. Lord Rhoop non dorme da quando è in quell'isola e nemmeno nella nave riesce a chiudere occhio. Il tempo in mare va migliorandosi sempre di più, e se prima i ragazzi dovevano coprirsi gli occhi quando dovevano guardare il sole, ora cominciano a non averne più bisogno, proprio come sentono di non avere più bisogno di bere e di mangiare sempre e iniziano a parlare a voce bassa (questo davvero non sono riuscita a spiegarmelo, forse parlavano piano man a mano che la luce del sole si intensificava perché si stavano avvicinando ad un luogo sacro e proprio per questo non bisognava parlare ad alta voce in esso), con queste premesse giungono all'Isola dei Tre Dormienti, in cui si ritrovano davanti ad un grande banchetto con seduti a tavola tre uomini apparentemente morti e dalle lunghe barbe che li legano alla tavola. Una bellissima ragazza giunge da loro, dicendogli che suo padre si prenderà cura di loro, perché sono arrivati al principio della Fine del Mondo. Il padre di questa ragazza senza nome (una stella, ad ogni modo) è una stella in pensione che si chiama Ramandu, il quale spiega loro che per liberare i tre dormienti dall'incantesimo bisogna che uno dei compagni di Caspian rimanga nell'Estremo Oriente e il resto del gruppo deve tornare indietro, Ripicì si offre naturalmente volontario dicendo che non abbandonerà quella impresa fino  a quando non vedrà con i suoi occhi ciò che la ninfa gli raccontava a Narnia: "Dove cielo e mar s'incontrano/dove le onde dolci s'infrangono/ o valoroso Ripicì non dubitare/ troverai tutto ciò che cerchi/ a Oriente al di là dal mare", Ramandu propone ai marinai e ai ragazzi di far rimanere lord Rhoop nell'isola, stando vicino ai tre dormienti subirà il loro oblio stando loro vicino e in questo modo potrà recuperare il sonno perduto in questi anni - questo perché lord Rhoop non aveva voluto scendere per nessuna ragione al mondo sull'isola. Caspian e i marinai attraversano l'ultimo mare prima della Fine del Mondo, un meraviglioso, limpido e puro mare dove vivono delle creature marine per niente amichevoli, che con il solo sguardo minacciano i nostri amici; Drinian dice a tutti i passeggeri di non guardare sul fondo del mare, perché quelle creature traggono in inganno e posso spingere le persone a cercare di raggiungerle in fondo all'acqua e morire per causa loro (un po' come le sirene, beh, precisando: le sirene di Harry Potter o dei Pirati dei Caraibi, non so se rendo l'idea), Ripicì cade in acqua e vede le creature, però si accorge che l'acqua è dolce ed è molto più entusiasto di questo che non delle creature che ha visto. Ripicì cita di nuovo ciò che gli ha detto la ninfa: "Dove cielo e mar s'incontrano/dove le onde dolci s'infrangono/ o valoroso Ripicì non dubitare/ troverai tutto ciò che cerchi/ a Oriente al di là dal mare" ed è ancora più deciso di prima a rimanere lì per sciogliere l'incantesimo dei tre dormienti. Il sole è diventato sempre più luminoso e l'acqua è davvero dolce e pesante, che i nostri protagonisti non sentono più il bisogno né di dormire né di mangiare, tutto ciò che basta loro è bere l'acqua che li sazia a volontà. Ah, e parlano sempre solo se necessario, non parlano nemmeno più a bassa voce. Dopo quest'ultima avventura, arrivano ad un tratto di mare completamente ricoperto da ninfee dolci e profumatissime, e Caspian dice di non poter fare a meno di quel profumo anche se a volte sente di non poterlo più sopportare. Ripicì saluta i protagonisti e rimane sulla barca, nessuno dopo la fine della loro avventura l'ha più visto, ma tutti sono sicuri che lui abbia vissuto o viva felice nella terra di Aslan. La cosa incredibile, prima delle fine di tutto il libro è che tutti i personaggi si trovano davanti prima ad un'onda d'acqua dalla quale possono vedere attraverso e poi un muro invisibile ma tangibile. Eustachio precisa che il loro mondo è rotondo, non piano come quello di Narnia e Caspian quasi se la prende con loro perché non glie l'hanno detto subito, in quanto non è una cosa così ovvia per un Narniano come invece lo è per un inglese. Caspian annuncia a tutti che non potrà fare il viaggio di ritorno con tutti, anche se aveva promesso alla figlia di Ramandu che l'avrebbe fatto, Lucy cerca di riportarlo alla ragione ricordandogli che anche lui è il figlio degli uomini e che avrebbe dovuto aspettarsi che prima o poi Aslan gli avrebbe detto che sarebbe tornato nel nostro mondo. Caspian ammette che non era pronto per una notizia del genere, ma decide comunque di tornare nell'Isola dei Tre Dormienti a salutare la figlia di Ramandu. In quel momento tutti si ritrovano su un'isola (dal nome sconosciuto) e mangiano e bevono come se non avessero mangiato e bevuto nulla per tanto tempo, il che è vero. Lucy e i ragazzi trovano un agnello che parla loro e che si trasforma in Aslan, il quale spiega loro il motivo della loro avventura: lui ci sarà sempre nell'altro mondo, anche se con un nome diverso e sotto forme diverse - era questo lo scopo del loro viaggio, capire che lui può esistere anche nel loro mondo. Edmund e Lucy non potranno tornare mai più a Narnia, nonostante lo desiderino ardentemente. Aslan apre loro una porta in cielo e fa tornare Edmund, Lucy ed Eustachio nel mondo reale, a Cambridge. Caspian si sposerà con la figlia di Ramandu e darà vita ad una grande e gloriosa stirpe. Invece per quanto riguarda Edmund, Lucy ed Eustachio, una volta tornati a Cambridge nessuno di loro sarà più lo stesso e di sicuro Eustachio non sarà lo stesso prima della sua grande avventura nei mari di Narnia e nei Mari d'Oriente: infatti sua madre Alberta dirà che è diventato noioso come tanti per colpa dei Pevensie.

Che bel libro, lettori...L'ho amato davvero tanto e ci sono rimasta male quando è finito in quel modo. Di sicuro la tecnica di Lewis nell'associare Aslan a Gesù Cristo ha funzionato alla grande, se non meglio ancora, in questo libro, in quanto è evidente il riferimento a Gesù Cristo nelle ultime due pagine di questo gran bel romanzo. Ci sono però delle cose che non mi sono chiare, dei riferimenti che sento di dover chiarire o per meglio dire, delle teorie che sento di dovervi esporre nel post successivo che arriverà fra qualche giorno.

Vi lascio con questo brano tratto dal libro che mi ha commosso:
"Per favore, agnello." disse Lucy: "è questa la strada per il regno di Aslan."
"Non per voi." rispose l'agnello: "Troverete la strada per il regno di Aslan nel vostro mondo."
"Cosa?" esclamò Edmund: "Anche nel nostro mondo c'è una strada che porta ad Aslan?"
"In ogni via esiste una via che conduce al mio regno." disse l'agnello. Mentre pronunciava queste parole, dal bianco color neve il suo manto si fece marrone, quasi rosso. L'agnello divenne sempre più grande, e a tratto comparve Aslan in persona, gigantesco sulle loro teste mentre dalla criniera piovevano raggi di luce.
"Aslan." lo pregò Lucy: "Puoi dirci come si fa a venire nel tuo regno passando per il nostro mondo?"
"Te lo dirò ogni volta che vorrai." rispose Aslan: "Ma non ti dirò quanto sia lunga o breve la via per arrivarci. Sappi che bisogna attraversare un fiume, ma non temere: io sono colui che costruisce il ponte. Ora venite con me, fra un attimo aprirò in cielo la porta che vi condurrà a casa."
"Aslan, per favore." insistette Lucy: "prima di andare, vuoi dirci quando torneremo a Narnia? Per favore, fai che succeda presto...Ti prego."
"Carissima Lucy." rispose Aslan con gentilezza: "Tu e i tuoi fratelli non farete più ritorno a Narnia."
"Oh, no, Aslan!" esclamarono contemporaneamente Edmund e Lucy, con voce affranta.
"Ormai siete troppo grandi." spiegò il leone: "E' arrivato il momento di avvicinarvi al vostro mondo."
"Sai, non è tanto per Narnia." singhiozzò Lucy: "E' perché non ti vedremo più...Laggiù non ti vedremo più...Come potremo fare a meno di te."
"Sì, che m'incontrerai, amica mia." disse Aslan.
"Siete..Siete anche nel nostro mondo, signore?" chiese Edmund. 
"Sì." spiegò Aslan: "Solo che laggiù ho un altro nome e dovrete imparare a conoscermi con quello. E' questo il motivo per cui siete stati mandati a Narnia: adesso sapete qualcosa di me, anche se non molto. Vi sarà molto più facile riconoscermi nel vostro mondo."
[...]

E questo dialogo fra Edmund ed Eustachio, nell'Isola del Drago:
"Credo che tu abbia incontrato Aslan." rispose Edmund.
"Aslan!" esclamò Eustachio: "Da quando siamo saliti a bordo del Veliero dell'Alba l'ho sentito nominare decine di volte. Non so perché, ma credevo di odiarlo. In quei giorni odiavo tutto e tutti. A proposito, credo di doverti fare.."
"Va bene, va bene." lo interruppe Edmund: "Detto fra noi, ti sei comportato meglio di quanto abbia fatto io durante il mio primo viaggio a Narnia. Tu sei stato solo un po' noioso, io ho tradito i miei compagni."

Giada

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