giovedì, febbraio 04, 2016

Doppia segnalazione: Phoenix operazione parrot e Phoenix persecuzioni di Francesca Rossini.

Rieccomi all'attacco con una doppia segnalazione di Phoenix operazione parrot e Phoenix persecuzioni di Francesca Rossini.  Partiamo dal primo capitolo per comprendere le avventure dei nostri protagonisti in tutte le sfaccettature.



Qualcosa in più sulla trama
Il romanzo è ambientato nei primi anni ottanta, in piena guerra fredda, i luoghi sono tra i monti Appalachi negli Stati Uniti, la Svizzera e la Germania, nella famigerata prigione della Stasi. L’affascinante ma problematico agente segreto Clay Hobbs, invincibile nel suo lavoro, ma con comportamenti ossessivi, al limite di ciò che viene definito ‘normale’, si ritrova a dover chiedere aiuto ad una novellina: una informatrice che lavora come infermiera in un ospedale, dove l’agente deve rapire un uomo del Kgb, latitante da anni. L’infermiera Leila Lane, l’esatto opposto dell’uomo: con una vita familiare disastrata, che si arrabatta a vivere la sua caotica esistenza, portando sulle spalle il peso di un figlio da crescere da sola e di una sorella disoccupata che vive in casa sua, è inesperta e impacciata, ma è tenace e forte nell'affrontare le difficoltà. Dal loro incontro parte una serie di eventi a catena che porterà i due protagonisti a vivere gomito a gomito un’avventura che li avvicinerà, anche se tra continui litigi e battibecchi, e insegnerà loro a vedersi con altri occhi. Ma a ingarbugliare le cose l’arrivo di un altro agente, Rebecca Doyle, l’eterna fidanzata dell’enigmatico Clay: bellissima, disinibita e… spia. I rapporti si complicano e così pure la storia, che tra complotti, agguati e gelosie porterà i tre nella Berlino est del regime comunista. Riusciranno a tenere a bada i sentimenti e tornare a casa?  

Due piccoli estratti:

Clay fu svegliato dal rumore della sua stessa tosse, non sapeva se fosse giorno o notte, non che avesse molta importanza, viste le circostanze, gli doleva tutto, ma era vivo, almeno per ora. Si tastò le ferite per capire quanto sangue stava perdendo e fu sorpreso di sentire che il suo corpo aveva delle fasciature, era stato medicato, non avevano intenzione di lasciarlo morire, per ora.
La testa gli doleva e pulsava, non riusciva a pensare lucidamente. Aveva perso Vinogradov, di nuovo, questo era certo, se ne fosse uscito vivo aveva anche tutto questo da mettere in conto al russo, oltre alla vecchia cicatrice sul braccio. Wallace era morto e quasi certamente anche Nalvano, quella missione si era trasformata in un vero incubo.


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Il traffico era pazzesco quella mattina, Leila era impaziente, stava per arrivare in ritardo per la terza volta quella settimana, si sarebbe messa nei guai con la caporeparto. Quella strega della signorina Margaret Terry, un donnone di novanta chili per un metro e ottanta, che metteva paura solo a guardarla. Leila rabbrividì ricordando come la sua voce la colpiva sempre alle spalle come una martellata: «Signorina LANE!». Sussultò al solo pensiero, poi scosse la testa facendo una smorfia, consapevole che l’avrebbe accolta in quel modo tra qualche minuto.
Cercò parcheggio nell’interrato, ma naturalmente non lo trovò: pioveva e lei non aveva un posto riservato, si sarebbe bagnata, visto che aveva anche dimenticato a casa l’ombrello.
Sospirò, parcheggiò nel primo posto libero, lontanissimo, ovviamente, scese dall'auto e mise il piede in una pozza: «Meraviglioso!» esclamò. Camminò veloce tenendosi stretto il cappotto sul collo, la pioggia gelata le sferzava il viso.

Corse agli spogliatoi, aprì il proprio armadietto e urlò scattando all’indietro e cadendo sulla panca alle sue spalle.




***


E adesso passiamo al secondo e ultimo volume della duologia.


Sinossi
Leila Lane sembra un'infermiera
come tante, alle prese con un nuovo lavoro, con le minacce del suo ex compagno e il ricordo di un’avventura da gettarsi alle spalle, ma cela una doppia vita, nascosta nel piano interrato del Georgetown Hospital. Ce la farà a rimettere in sesto la propria vita, anche quando il destino riporterà Clay sulla sua strada? Quando insieme dovranno collaborare con
un agente dell'FBI per risolvere un delicato caso di cronaca? Ce la farà a essere forte anche per gli altri, a non impazzire quando tutto sembrerà crollarle addosso? Chi perseguita Leila?

Minacce, complotti, ma anche problemi della quotidianità, fatta di legami, liti e passioni. Con la guerra fredda sullo sfondo, sono i sentimenti a fare ancora da padroni. Storie d'amore e odio che si intrecciano indissolubilmente. Questi gli ingredienti del nuovo capitolo di Phoenix.


Qualche stralcio 

Riprese a correre con più disinvoltura possibile, “Manca poco all’auto”, pensava cercando d’incoraggiarsi, ma sentì dietro di lei i passi dell’uomo aumentare, stava correndo anche lui, i suoi scarponi battevano forte sull’asfalto. Cercò le chiavi dell’auto nella tasca della giacca di pile, tenendole pronte in mano, il cuore rimbalzava nel suo petto sempre più velocemente. Eccola lì la sua auto, ci finì quasi contro per la velocità della corsa, tentò d’infilare la chiave nella serratura. Non ci riusciva, continuava a colpire la carrozzeria rigandola con la punta della chiave, le mani tremavano. Gettò un’occhiata, lui stava arrivando, era lì a pochi metri. Provò ancora con la chiave che stavolta finalmente entrò, sentì lo scatto e vide il pomello alzarsi. “Dai, dai, dai”, ripeteva nella sua mente. Entrò, chiuse lo sportello e mise la sicura, accese il motore e si azzardò a guardare, ormai doveva esserle addosso.
 Nessuno. Girò la testa. Nessuno. Guardò in tutte le direzioni, in tutti gli specchietti disponibili, non c’era anima viva...

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Aveva ormai imparato a memoria ogni minuscola crepa dell’odiato soffitto color crema, come ogni sfumatura del pacchiano motivo floreale dello studio. Il professor Patton si ostinava a irritarlo con domande subdole, a trabocchetto, e ormai da lunghi minuti il silenzio si protraeva, facendosi pesante.
L’omino calvo sembrò riscuotersi, si aggiustò gli occhiali sul naso importante e intrecciò le mani in grembo:
«Signor Hobbs», iniziò con quel suo solito tono troppo basso. «Ci conosciamo ormai da molti anni».
Clay sbuffò cercando di trattenere l’impulso di lisciare una piega formatasi sui pantaloni.
«I miglioramenti sono stati davvero notevoli, soprattutto in questi ultimi mesi, tuttavia…»
Clay si schiarì la voce desiderando di essere ovunque tranne che lì, ma aveva saltato tre incontri e la tirata d’orecchio era arrivata dall’alto stavolta, chiara e semplice: ‘O continui la terapia o ti segreghiamo dietro una scrivania’.
«Tuttavia ha saltato degli incontri e, ecco, io la ritrovo qui con le mani che fremono, si è schiarito la voce, vediamo…» Controllò un taccuino. «Quarantasette volte in» controllò l’orologio, «mezz’ora scarsa».

Per tutta risposta Clay si allentò il nodo della cravatta e si schiarì ancora la voce allontanando il colletto della camicia dal collo, come se bruciasse...


Non mi resta che augurarvi una buona e avventurosa lettura!








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