giovedì, maggio 07, 2015

RECENSIONE di Hyperversum di Cecilia Randall

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Come va? Scusate la latitanza delle ultime settimane, ma sono davvero strapiena di cose da fare e non trovo mai il tempo di aggiornare il blog tanto quanto vorrei, in una parola direi che sono presa con le bombe, non solo per i libri da leggere per l'università ma anche per i libri da recensire, la tesina tutta in portoghese da scrivere per il mio esame, la traduzione del libro di poesie sempre per il mio esame..Insomma, le cose da fare non mi mancano.


PREMESSA
Questo libro mi ha chiamata non appena l'ho visto, avete presente quando sentite dentro di voi che quel libro è sempre stato lì apposta per voi, che non aspettava che voi? Ecco, io mi sono sentita così quando ho letto la trama e ho visto la copertina di "Hyperversum" di Cecilia Randall - una cosa simile mi era capitata con "Amabili resti" di Alice Sebold, un libro che mi ha letteralmente attirato a sé. Ma non cambiamo discorso. "Hyperversum" è un libro che mi ha conquistata fin dalla copertina e anche dalla sua grossa mole (sono 703 pagine in tutto), ed era passato molto tempo da quando ho letto l'ultimo librone.

TRAMA (da Goodreads)
Daniel ha una passione bruciante per un videogioco online,Hyperversum, che trasporta la sua fantasia nella storia. Dentro la realtà virtuale ha imparato a essere un perfetto uomo del Medioevo e conosce tutte le astuzie per superare ogni livello di gioco.
Ian ha una laurea e un dottorato in storia medievale. Dalla morte dei suoi genitori è diventato parte della famiglia di Daniel. Al rientro da un soggiorno di studi in Francia, Ian raggiunge la sua "famiglia acquisita" per una cena e, naturalmente, per tornare a giocare col suo amico Daniel al loro videogame preferito.
Davanti allo schermo non sono soli: ci sono il piccolo Martin, Jodie, la ragazza di Daniel, e, collegati da un altro computer, Carl e Donna.
Mentre vivono la loro avventura virtuale nel Medioevo, vengono sorpresi da una tempesta che li tramortisce: Dan, Jodie, Ian e Martin si ritrovano in Fiandra, nel bel mezzo della guerra che vede contrapposte Francia e Inghilterra.
Si apre per loro una nuova vita, nuove strade, un nuovo amore...

RECENSIONE
Premetto che non conoscevo minimamente questa scrittrice e me ne rammarico molto, perché se l'avessi conosciuta prima avrei letto già molto tempo fa questo libro. "Hyperversum" è un libro emozionante, ricco di suspense e molto dettagliato (a tratti pure noioso per le troppe descrizioni, devo ammetterlo), ma è comunque un buon libro. Sono stata combattuta fino alla fine su quante stelline gli avrei dato, perché ho avuto delle opinioni molto contrastanti durante tutta la lettura: i punti a suo favore sono senza dubbio la creazione di personaggi, sia storicamente realmente esistiti che inventati, molto reali, con passioni e obblighi reali e dinamiche familiari/amicali/amorose molto interessanti; ma come dicevo prima, a volte le troppe descrizioni appesantiscono il romanzo e rendono difficile la lettura, in più di un'occasione ho sentito il bisogno di fermarmi a metà capitolo non solo per prendere una pausa dalle emozioni vissute ma anche dalle troppe informazioni ricevute. Ciò non toglie comunque che "Hyperversum" sia un buon libro, che ha i suoi punti di forza e i suoi punti deboli. Ian è veramente il personaggio più interessante di tutto il romanzo, non sono riuscita a non prendermi una cotta letteraria per lui, perché lui è davvero il fidanzato che tutte noi ragazze vorremmo. Daniel un po' meno, forse perché ha un atteggiamento un po' troppo brusco nei confronti di Carl e di altri personaggi del libro. Donna è la tipica ragazza figacciona ma anche molto intelligente, invece Jodie mi dava l'impressione di essere una nerd molto carina (tipo Penny di Big Bang Theory). I nostri protagonisti vengono catapultati nel mondo medievale di Hyperversum, nel 1214, prima della battaglia campale di Bouvines tra Inghilterra (capeggiata da re Giovanni Senza Terra) e la Francia (capeggiata invece dal re Augusto, okay, perdonatemi, ma sto leggermente male e non mi ricordo il nome intero). Isabeau è proprio una dama del 1200, angelica, eterea, bellissima e bionda. Guillame de Ponthieu è il suo tutore e in seguito vivrà molte avventure insieme a Ian e ai suoi amici. Sapete quanto io ami i romanzi storici, no? Ecco, questo romanzo è molto accurato a livello storico, per quanto concerne gli usi e i costumi dei feudi francesi medievali. Secondo me è un fantasy/storico con ambientazione dapprima moderna e poi medievale, è difficile trovare una collocazione per questo tipo di romanzo, almeno per me. Io l'ho sentito molto più vicino ai romanzi storici che al fantasy. Tuttavia ho trovato lo stesso errori anche in questo libro e non posso esimermi dal farlo notare, perché la gente si lamenta sempre dei self pieni di errori ma anche le CE, per quanto controllino, non riescono sempre a trovarli tutti (questo è naturalmente generico, non riferito ad una CE particolare). Cecilia Randall comunque è una grande scrittrice e il suo libro merita di essere letto.

Vi saluto con una citazione tratta da questo bel libro, di cui non vedo l'ora di leggere il seguito: 
"Il futuro è fatto di aria e di nebbia, finché non diventa presente. Solo il passato è certo e conosciuto."
(Isabeau ad Ian)

Giada

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