lunedì, ottobre 31, 2016

RECENSIONE de Il Cabalista di Praga di Marek Halter

Buona sera, bloggers e lettori! Buon Halloween (Buon Samhain!). Oggi, dopo aver terminato il primo capitolo della mia tesi di laurea (yay!), ho terminato anche il libro che stavo leggendo, ovvero "Il Cabalista di Praga" di Marek Halter, un libro che mi aveva attratto subito grazie alla sua splendida cover e anche ad una trama niente male.


PREMESSA
Sapete no che il mese scorso ho letto David Grossman e che quest'ultimo è ebreo, giusto? Ecco, credetemi sulla parola se vi dico che non avevo idea che anche l'autore di questo libro fosse ebreo e che parlasse di una leggenda che ancora adesso viene narrata. E' stato interessante conoscere meglio la vita degli ebrei di Praga, ammetto che non ne sapevo nulla, ma è anche a questo che servono i romanzi storici, no? Per raccontarci cose che non sappiamo della storia in modo leggero e piacevole. Un meraviglioso modo di istruirci raccontandoci storie di personaggi immaginari che vengono calati in una storia che mescola immaginazione e realtà. Altra cosa che vi devo dire assolutamente è che questo romanzo mi ha fatto urlare di notte, specialmente la parte del dybbuk, il demone della religione ebrea... E casualità voglia che stasera facciano un film horror proprio su un dybbuk, un film che tra l'altro ho già visto!

TRAMA (da Goodreads)
Praga, 1600. I cristiani minacciano il ghetto della città, ne assediano le porte, tentano di entrare per metterlo a ferro e fuoco.
Gli ebrei sembrano impotenti di fronte al terribile eccidio che rischia di consumarsi. Persino l’imperatore Rodolfo II, che fino a poco tempo prima li aveva protetti, finge di non vedere quale massacro sta per abbattersi su di loro.
Solo l’intervento del MaHaRaL Judah Loew, il Gran Rabbino di Praga, sarà in grado di salvare la comunità ebraica. Grazie alla sua conoscenza della Cabala e al suo sapere esoterico, Judah riuscirà a creare dal fango un essere soprannaturale, dotato di una forza spaventosa e che risponde ciecamente al suo volere: il Golem.
A narrare la straordinaria storia del gigante d’argilla sarà David Gans, l’allievo prediletto del MaHaRaL. Sarà lui, diviso tra lo studio dei testi sacri e la passione per le scoperte scientifiche di Copernico e Galileo, tra la purezza della fede e la pulsione verso l’amore proibito per Eva, la nipote del MaHaRaL, a condurci in un passato così lontano nel tempo, ma dal fascino antico e misterioso.

Tra storia e leggenda, scienza e magia, un grande romanzo tradotto in Spagna, Portogallo, Polonia, Romania e Repubblica Ceca.

RECENSIONE
Permettetemi di dire che non sono per niente d'accordo con le persone che hanno assegnato a questo romanzo due o tre stelline e che hanno detto che il romanzo è fiacco. Personalmente, ho trovato questo romanzo molto interessante, una finestra sul mondo ebreo del 1500 e del 1600. Ma partiamo dal principio. David Gans viene mandato, su ordine del suo rabbi, dal più famoso, il più potente e il più saggio rabbi di Praga: Judah Loew, conosciuto dagli ebrei del ghetto di Praga come MaHaRaL. Il MaHaRaL è un potente e saggio uomo che sembra atemporale, che sembra vivere in una dimensione sua che trascende quella narrata dal romanzo, un personaggio così interessante che meriterebbe un prequel tutto suo. Un personaggio così interessante che, secondo me, sarebbe stato in grado di reggere l'intera trama da solo. Al fianco di David Gans ci sono Jacob (il cognome non me lo ricordo) e Isaac Cohen. Isaac si è sposato con Voegele, mentre Jacob con Rebecca e i due hanno fatto una promessa davanti all'Eterno, ovvero quella di mettere incinte le loro mogli nello stesso momento e di fare in modo che i loro figli si sposino, una volta raggiunti i vent'anni. Isaac e Vogele avranno una bambina, la bellissima e intelligente Rebecca, che scardinerà le tradizioni ebraiche (e tardomedievali): a lei verrà insegnato non solo il trivium, ma anche il quadrivium; per poter in questo modo coltivare la sua mente brillante. Eva perciò non sarà istruita solo su come essere una buona e brava moglie, ma anche una donna che sa. Isaia, il figlio di Jacob e Rebecca invece, vive per sposarsi con Eva e per compiere il volere dei suoi genitori, tanto Jacob l'ha modellato a sua immagine e somiglianza.

Eva non è una semplice ragazza, è ribelle, è temeraria e vuole continuare ad essere libera. Ecco perché si opporrà con tutte le sue forze al destino che le era stato imposto da suo padre e fuggirà con Bachrach, un mercante danese. Tuttavia, sebbene Eva alla fine lo sposi, Bachrach verrà comunque a conoscenza dell'amore platonico che la lega a David. Sarà in Danimarca che Eva sarà posseduta da un dybbuk, un demone che contorce il suo corpo e la fa parlare con voce d'uomo. Nel frattempo, David Gans viaggia per l'Europa, conosce i più grandi pensatori del tempo, importanti figure del 1500 sfilano in questo romanzo, mescolandosi al misticismo e alle leggende ebraiche, e sono: Galileo Galilei, Tycho Brahe (con il suo splendido Uraniborg di Venusia) e Keplero. Proprio perché ci troviamo a cavallo di due secoli in cui il sangue è stato versato a fiumi in Europa, David ci racconta dell'odio verso gli ebrei che ha toccato il suo picco massimo durante la peste del 1500, oppure durante il Massacro di Piedmont. Si ha, per tutta la durata del romanzo, una sensazione di dentro/fuori; poiché la narrazione comincia sempre nel ghetto ebraico e continua all'esterno di esso per poi ritornare nel ghetto. Una narrazione circolare che ci permette di leggere la paura, la sicurezza e la gioia degli ebrei del ghetto ebraico quanto dell'odio razziale, delle superstizioni e delle leggende che giravano attorno alla popolazione giudaica da parte dei "gentili" (i cristiani).

L'elemento centrale di questo romanzo è senza alcun dubbio il Golem, un essere mostruoso ed enorme che ha preso vita grazie alla saggezza e alla potenza del MaHaRaL, un essere leggendario nato dalla Cabala. Ma che cos'è la Cabala? Sinceramente non lo so, ma penso che sia un po' come le sedute spiritiche: non si apre una porta se non la si sa chiudere, e non si scherza col fuoco. Questa è l'idea che mi sono fatta della Cabala: di qualcosa di così potente, misterioso e quasi magico che solo i rabbi, i saggi dal cuore puro, possono accedervi. Che se i comuni esseri umani provano a porre il loro dominio su questa cosa, gli si rivolterà contro. E il Golem ne è soltanto l'esempio più lampante.

Vi saluto con l'unica citazione che ho trascritto dal romanzo, che si è guadagnato ben quattro stelline su Goodreads e che vi consiglio di leggere se amate i romanzi storici thriller:
"Sin dal primo respiro dell'uomo, va così: la parola è la scintilla vitale dell'essere."
(David Gans)

xoxo,
Giada

ANTEPRIMA di Joop (1): Narita's Gate di Angela Serra Giulianini

Buon giorno, bloggers e lettori! Ho avuto l'onore di leggere per voi in anteprima Joop, una serie di romanzi brevi che hanno come protagonista Joop Hendricks, un uomo dalle mille sfaccettature e molto molto interessante. Buona lettura!

PREMESSA
Quando Angela mi ha proposto di leggere in anteprima per voi questo romanzo avevo già conosciuto Joop nel suo gruppo, e mi aveva affascinato moltissimo. Sono davvero felice di aver potuto leggerlo per voi, perché Joop non è un uomo semplice, ma è molto complesso e sono sicura che sua complessità vi piacerà.

TRAMA
NARITA'S GATE
(1) Narita's gate è il primo di una lunga serie di brevi romanzi che narrano le avventure di Joop Hendriks, un esperto di sicurezza informatica che gira il mondo per risolvere problemi di hackeraggio nelle aziende.
Ogni romanzo verrà sviluppato sostanzialmente in due parti, la prima relativa al viaggio, al suo lavoro e all'incontro con una donna, sempre diversa e la seconda narrerà la sua vita quotidiana ad Amsterdam, dove abita. La storia parte sempre da un aeroporto di arrivo e termina con una partenza verso una nuova avventura, così alla fine di ogni romanzo saprete sempre quale sarà la sua prossima destinazione.

Joop Hendriks è un consulente informatico di alto livello e giunge a Tokyo per riparare le falle riscontrate nella sicurezza della rete della Okamoto Enterprise. Il titolare dell'impresa è un uomo legato alla tradizione, eppure, gli offre una cena fuori dagli schemi. Alla Okamoto, Joop risolve ogni problema in poco più di 24
ore e ha anche il tempo di approfondire la conoscenza con la bella receptionist Yuriko.
… ma nulla a che vedere con la disinibita Claudia che incontra al suo ritorno in albergo.
La mattina dopo, sale su un aereo per raggiungere nuovamente l'Olanda.

RECENSIONE
Vorrei iniziare questa recensione con una gif che esprime tutta la mia eccitazione per questo romanzo:

Eh sì, il nostro Joop Hendriks è un uomo altamente specializzato in sicurezza informatica che, in questo primo libro, va a Tokyo nell'impresa della Okamoto Enterprise per riparare delle falle nel loro sistema di sicurezza. Joop non è un uomo da una storia seria, nei suoi viaggi va a letto con quante donne può e credo che ne abbia perso il conto. Dopo aver svolto il suo lavoro, il direttore gli offre una cena davvero molto alternativa: sushi sul corpo della bellissima segretaria Yumiko, da cui lui si sente già sessualmente attratto. Trovo molto sexy il fatto di mangiare sopra il corpo di un'altra persona, però vorrei sapere se c'è anche per le donne la possibilità di mangiare sushi dal corpo di un uomo... perché conoscendo la mia passione per il sushi e gli uomini, sarebbe l'accoppiata perfetta! Joop si eccita mentre si ciba dal corpo di questa bellissima segretaria, ma va subito in bagno per riprendere contegno e per non fare la figura dell'arrappato di fronte al suo capo.

Joop è un uomo super super sexy, ne ho trovati pochi di uomini così attraenti così ben descritti. Più volte ho desiderato tirarlo fuori dalle pagine del libro perché mi piaceva troppo. E' un uomo che sa quello che vuole e che non ha paura di andare a prenderselo. E' un uomo determinato, a volte può apparire stronzo, ma in realtà ha un cuore d'oro che nasconde sotto sotto.

Le mie reazioni, durante la lettura... Mentre Joop si comporta da sexy Joop:




La narrazione è in prima persona, perciò conosciamo le avventure di Joop da lui stesso. Il tempo è presente e questo rende il romanzo contemporaneo. Mi è piaciuta molto l'introspezione psicologica della seconda parte del romanzo breve. La struttura del romanzo, divisa in due parti, è molto ben fatta e non si sente per niente il distacco dalla prima parte alla seconda, ovvero dal Joop cosmopolita all'uomo che ama la sua città olandese. Quattro stelline piene.

Vi saluto con una citazione tratta da questo bel romanzo breve che vi consiglio se amate i romanzi hot:
Se Okamoto potesse vedere le immagini che sto creando nella mia mente, mi licenzierebbe subito, senza neppure farmi terminare la cena. 

xoxo,
Giada

venerdì, ottobre 28, 2016

PRESENTAZIONE di Vermi di Diego Aledda

Buona sera, bloggers e lettori! Ecco la nuovissima presentazione del blog, organizzata con la collaborazione del blog The Bibliophile Girl. Buona lettura!

Titolo: Vermi. Vol. 1
Autore: Diego Aledda
Prezzo di copertina: 12,90 €
Pagine: 158
Editore: Arduino Sacco Editore
Genere: thriller
Data di uscita: 31 luglio 2016
Link d'acquisto: Acquista “Vermi” su http://www.arduinosaccoeditore.eu/

Sinossi

“Vermi” è un racconto che si svilupperà in un futuro prossimo in più volumi, suddivisi a loro volta in 12 episodi. “Vermi” tratta della vita e delle cattive azioni di svariati individui, ognuno perso tra le proprie pulsioni e i propri disturbi di personalità. I protagonisti del romanzo sono delinquenti, assassini e psicopatici della peggior specie, pronti a tutto pur di ottenere i loro scopi e per niente intimoriti di mostrare al mondo le loro atrocità. “Vermi” è un thriller con forti tinte splatter e non disdegna neanche un linguaggio a tratti molto scurrile. Credo sia questa la sua principale caratteristica.
Biografia autore

BIOGRAFIA AUTORE
Diego Aledda nasce a Novara il 15 aprile 1983. Ha tante passioni, tra cui le principali sono senza dubbio viaggiare, scrivere e seguire alcuni telefilm. La passione per la scrittura nasce da ragazzino, e si concentra inizialmente nella stesura di testi di canzoni. Non pienamente soddisfatto, continua a scrivere, ma passando ai romanzi. In questo modo scrive Statuto, pubblicato da Lettere Animate nel 2014 e, più recentemente, Vermi, pubblicato con Arduino Sacco Editore, un racconto suddiviso in dodici episodi.
Pagina Facebook dedicata a Vermi.

xoxo,
Giada

RECENSIONE di Oltre il buio di Sara Purpura

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi sono abbastanza di fretta, come sempre ho migliaia di cose da fare, ma chissà perché ho la sensazione che mi ridurrò a continuare a scrivere la tesi stasera (Povera me! Ho i mesi contati, due esami da preparare e una caterva di cose da leggere e scrivere!!). Oggi vi parlerò del romanzo d'esordio di un'autrice che io amo molto, ovvero Sara Purpura.

PREMESSA
Sapete che quando non so cosa leggere, spesso ritorno dai miei autori preferiti, un po' perché mi sento a casa, un po' perché amo il loro modo di scrivere. Ed è così, io ho amato lo stile di scrittura di Sara in questo suo romanzo, il primo in assoluto, tuttavia ho riscontrato tutta una serie di refusi
che mi hanno portato ad abbassare il voto a tre stelline e mezzo. Non è un brutto punteggio, anzi!

TRAMA (da Goodreads)
"Un romanzo senza esclusioni di colpi. Oltre il buio ci narra di una realtà intrisa di orrore e sensi di colpa, coadiuvati in una passione bruciante, la quale tenta di lenire le mancanze di due anime tormentate ma destinate ad amarsi. Una storia d’amore capace di distruggere e sanare, abbattere e ricostruire; troveranno la forza i protagonisti di abbandonarsi ad essa senza remore? Consigliato senz’altro agli amanti dei romanzi travagliati e dove nessuna conclusione è scontata.Vi terrà col fiato sospeso fino all’ultima pagina."
[L'Editore]

Mi chiamo Rachel Stone. Ho passato venticinque anni della mia vita, senza accorgermi di quale strada avessero preso i miei sogni, e la mia esistenza è un completo disastro. Almeno prima di lui: Stephan Queen. L'uomo più stronzo e bello che abbia mai incontrato, ma che è capace di smuovere i fragili equilibri ai quali mi ancoro. Ho conosciuto la solitudine, ma anche l'amore. Quello vero, che ti ruba l'anima e la fa volare. Poi l'ho perso, flagellato e ritrovato. Ho odiato la mia esistenza, l'ho riscoperta, rivalutata e legata per sempre a un uomo complesso, che il destino vuole accanto a me, ad ogni costo. Ma per capirne di più, dobbiamo andare lontano. Esattamente a otto mesi fa. Al mio primo colloquio di lavoro, al giorno più importante e assolutamente sconvolgente della mia vita, e a lui: colui che l'ha resa finalmente degna di essere vissuta.

RECENSIONE
"Oltre il buio" è un romanzo che parla di redenzione, di gioia, di amore e di famiglia. Il libro parte con Rachel Stone, una ventiseienne di New York che ha messo da parte la propria esistenza e i propri interessi solo per prendersi cura della madre, la quale soffre di depressione e che, in più di un'occasione ha tentato il suicidio. Dall'altra parte di New York, anche per Stephan Queen le cose non vanno meglio; egli vive in una famiglia dove il padre, ricco imprenditore, picchia la madre ripetutamente e non riesce ad evitare tutto ciò perché crede di non riuscire a salvare le due persone più importanti della sua vita: sua madre e la sua dolce e insicura sorellina Marie.

Una vita piena di nulla e un'anima oscura incapace di vedere la luce.(Stephan)
Dieci anni dopo, troviamo una Rachel che continua a vivere nella sua stessa ombra per prendersi cura della madre, ma dopo un tentativo di suicidio, Rachel finalmente acconsente che quest'ultima venga messa in una casa di cura e che faccia terapia sotto il controllo del vigile dottor Marcus. Le vite piene di dolore di Stephan e Rachel si incontreranno e poi in seguito si scontreranno, quando lei decide di candidarsi come giornalista per l'Elle Journal. E il capo di questo giornale è proprio Stephan Queen. Tra i due scoppia subito la scintilla, un'attrazione sessuale difficile a spiegare a parole per entrambi, che li travolge con la forza di un fiume in piena. Il percorso che porterà Stephan e Rachel al loro sviluppo completo come personaggi è costellato di difficoltà e imprevisti lungo il cammino, ma il loro amore si dimostrerà più forte persino del collega stronzo Steve. Un personaggio che ho amato da morire è stato Anne, e non vedo l'ora di leggere la sua storia con Enea!

Il romanzo è costituito da POV alternati, quello maschile di Stephan e quello femminile di Rachel, che ci permettono di conoscere i loro desideri e i loro pensieri più profondi. Ho amato molto il POV alternato, mi piace molto quando lo leggo nei romance, perché mi permette di entrare più a fondo nel personaggio di provare empatia verso di lui o verso di lei.

Perciò, se mi è piaciuto, perché ho dato solo tre stelline e mezzo? Sono sicura che ve lo starete chiedendo. In realtà è semplice la motivazione che mi ha spinto ad abbassare il voto ed è stato il continuo uso errato di gli quando ci si riferiva ad una donna. Ho potuto riscontrare questi refusi per buona parte della prima metà del romanzo e mi dispiace molto, perché aveva le carte in regola per essere un romanzo a cinque stelle. Tuttavia non posso soprassedere sopra una cosa simile. Questo comunque non ha intaccato il contenuto del romanzo, che si è rivelato capace di emozionarmi, di farmi ridere e piangere. Quindi considerate questa recensione così:
Tecnica: 3,5 stelle
Contenuto: 5 stelle
Spero di essere stata sufficientemente chiara, perché il mio intento è solo quello di dire quello che secondo me va e non va in un libro.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, e se lo avete letto vi prego di commentare per poter intavolare una chiacchierata:
"Era un fastidio averlo intorno: un fastidio dolce, intenso. Un fastidio che faceva male, che non mi permetteva di dormire. Un fastidio che mi faceva battere il cuore, che mi faceva sognare..."
(Rachel)

xoxo,
Giada

mercoledì, ottobre 26, 2016

RECENSIONE: Marisol di Amélie



Autrice: Amélie.
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 17 Ottobre 2016
Genere: Erotico
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=iL1WM9mGBuI

TRAMA

Per Marisol Delgado, la vita si è fermata nel giugno del 2013, quando è venuta a conoscenza della morte di Esteban. Da allora, il suo sonno è turbato da incubi orribili e la sua anima è lacerata dall’amore, dall’odio e dai sensi di colpa. A darle un po’ di conforto sono i suoi amici e le visite alla tomba di Esteban. Alejandro, che la assume come segretaria presso il suo studio legale, prova per Sol un sentimento che va ben oltre l’amicizia, ma lei non può ricambiarlo, perché l’unico uomo che vuole è Esteban. È certa che rimarrà da sola per sempre, poiché la sola idea di avvicinarsi a un altro le dà i brividi, ma una sera, inaspettatamente, incontra Yago, un affascinante ragazzo che nel giro di pochi secondi riesce a scuoterla sin nel profondo. È colpa dei suoi occhi verdi, che le ricordano quelli di Esteban? Oppure del modo in cui la guarda, come se la cercasse da anni e finalmente l’avesse trovata? Sol è sconvolta dalla propria reazione, ma va fuori di testa quando Manuela lo assume alla villa come nuovo giardiniere. Adesso evitarlo è quasi impossibile e lui non glielo permette, perché ne è attratto e il suo scopo è conquistarla. Giorno dopo giorno, nonostante cerchi di opporsi, Sol si sente sempre più vicina a Yago e sempre più lontana da Esteban. Lui riesce ad abbattere le sue difese, arrivandole dritto al cuore e alla mente, e a farla star bene. Forse Marisol può sperare di voltare pagina, di essere di nuovo felice, ma… ben presto il passato torna a bussare con prepotenza alla sua porta e le persone che credeva di conoscere, si rivelano per ciò che sono in realtà, sconvolgendo il suo equilibrio già precario. Era quasi convinta che il destino si fosse ormai stancato di giocare con la sua vita, ma si sbagliava di grosso e adesso, ha solo due possibilità: combattere o soccombere. Marisol è il secondo volume della duologia ‘Luces y Sombras’, iniziata con Esteban. 


RECENSIONE

Ciao, mie care lettrici. Ci siamo! oggi, finalmente, sono qui per recensire il secondo e ultimo libro di Amélie: Marisol. È con le lacrime agli occhi che annuncio la fine della serie 'Luces y Sombras'. Sì, perché mai e poi mai, avrei voluto concludere questa lettura. Quindi, bando alle ciance... e tenetevi pronte per un piccolo estratto:
“Le sue labbra si stesero in un piccolo sorriso, che stemperò per qualche secondo l'aura oscura che lo circondava, facendolo apparire meno minaccioso e più accessibile. Il mio cuore mancò un battito.“


Ebbene sì, ragazze... vi presento Yago Torres: colui che entrerà e stravolgerà la vita di Marisol. È, vero, lo so... per noi non sarà affatto facile andare avanti dopo la morte di Esteban, ma vi assicuro che costui che prenderà "il suo posto", saprà come sorprenderci e ammaliarci. Saprà decisamente come incantare Marisol e noi lettrici.


D'altro canto, sappiamo benissimo quanto sia difficile riuscire ad avvicinarsi a una persona ferita. A una donna distrutta dall'amore. E la bella Sol è appunto la personificazione di un cuore rotto, che stravolto dalle macerie passate, riesce ad incollarne pian piano i pezzi, guarendo e dando così una possibilità a un nuovo amore. Questo, però, dovrà prospettarsi sincero e curativo, e in effetti lo sarà. Ma... Ma, non ve lo dico! Do a voi la possibilità di approfondire la lettura e analizzare passo dopo passo le caratteristiche dei protagonisti. Tanti altri personaggi prenderanno un posto fondamentale nella storia, nel passato della ragazza, nel suo futuro.
”«Che cosa ci fai tu qui? Mi hai seguito per caso?». «Mentre tornavo a casa in auto, ti ho casualmente visto entrare da sola in questo parco e ho deciso di raggiungerti per sapere una cosa». «Che cosa?». «Perché sei scappata via da me?».“
Mie care lettrici, ve lo dico io, vi innamorerete di questo uomo misterioso. Il suo carattere dominante, passionale, e dolce, si impossesserà fin da subito delle vostre anime. Yago sarà per Marisol la salvezza. Un appiglio a cui aggrapparsi, abbandonarsi. Ma quando i demoni del passato busseranno alla sua porta, pronti a saldare un conto in sospeso, quale sarà la sua reazione? E quando tutto ciò in cui ha sempre creduto, ben presto prenderà una piega diversa, quale sarà allora la cosa giusta da fare?

Ah, ragazze, ragazze... Avrete un bel po' da capire, da piangere, da lottare, da credere, da sperare, da sorridere. Il dolore non mancherà, ma voi saprete affrontarlo. Ne sono certa. Come sempre cerco di essere velocissima, infondendo voi la giusta curiosità per leggere il romanzo. Per quanto riguarda la scrittrice: Amélie, be’... lei è davvero superba. Sì, parlo proprio di te che mi stai leggendo. Sai già quanto mi piaccia la tua scrittura, il tuo raccontare. Ti stimo tanto. La mia valutazione non poteva che essere positiva e di 5 stelle.
Complimenti! Baci, Tonia.

lunedì, ottobre 24, 2016

RECENSIONE di Saudade. Storie di ordinaria incoerenza e fragilità. di Elèna Italiano

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Ho una marea di cose da fare oggi, ma sono intontita e assonnata, dato che mia cugina dorme nello stesso letto con me; ma prima di cominciare a fare almeno una parte delle cose che devo assolutamente fare, devo recensirvi il libro di Elèna Italiano, edito Lettere Animate. Che dire, avevo delle altissime aspettative e... scoprirete cosa penso di questo libro proseguendo nella lettura di questo post.


PREMESSA
Mi aveva attirato il titolo di questo romanzo. Io studio portoghese da ormai quattro anni e ho capito subito che la parola usata qui derivava proprio dalla lingua che amo di più al mondo. Forse anche per questo avevo delle alte aspettative. Immaginavo di cosa avrebbe trattato il libro: di una nostalgia profonda verso ciò che sarebbe potuto accadere e verso ciò che non è. Vi incollo il significato di "Saudade" dalla Wikipedia portoghese: "Saudade é uma das palavras mais presentes na poesia de amor da língua portuguesa e também na música popular. "Saudade" descreve a mistura dos sentimentos de perda, falta, distância e amor. A palavra vem do latim "solitas, solitatis" (solidão), na forma arcaica de "soedade, soidade e suidade" e sob influência de "saúde" e "saudar". Eccovi la mia traduzione: "Saudade è una delle parole più presenti nella poesia d'amore portoghese e anche nella musica popolare. "Saudade" descrive quel coacervo di sentimenti di perdita, mancanza, distanza e amore. La parola deriva dal latino "solitas, solitatis" (solitudine), nella forma arcaica di "soedade, soidade e suidade" e sotto l'influenza di "saúde" e "saudar". Se l'autrice avesse fatto una premessa legata al significato lessicale della parola, forse sarebbe stato meglio. D'altronde non tutti studiamo portoghese e sappiamo a cosa si riferisca tale parola, intraducibile in italiano - ecco perché nelle traduzioni dei testi portoghesi, la parola "saudade" non viene mai tradotta in italiano. Non esiste un corrispettivo di tale parola nella nostra lingua. Se invece di fare tutta quella assurda premessa sul significato intrinseco del romanzo, l'autrice avesse scelto di fare una premessa di questo tipo, forse il romanzo avrebbe assunto tutto un altro significato e sarebbe stato letto attraverso le lenti di questa parola lusofona. Mi chiedo perché non l'abbia tradotta in italiano, con il significato ristretto di "nostalgia", dato che tutto il romanzo è ambientato in Italia. Meh. Non so cos'altro dire.

TRAMA (da Goodreads)
Cuori ribelli, fragili, in burrasca, in risacca, personalità complesse e spigolose, narcise, intolleranti, inadeguate, arrendevoli a tratti e, a tratti, ostinatamente determinate animano le pagine di Saudade, romanzo sperimentale di un’autrice non nuova nel panorama editoriale contemporaneo.
Una scommessa di stile che ripudia il prosaico pur muovendosi all’interno di esso. Una storia d’amore laconicamente carnale tinta di un misticismo duro a morire. Personaggi ombra, polimorfi, accostandosi a quelli principali, da una più spiccata tendenza integralista, mostreranno, tra le pieghe dei loro temperamenti − come in un gioco di contrasti − il chiaroscuro dei plissettati emozionali. Sarà impossibile lasciarli andare via, correndo il rischio che vengano insabbiati dalla memoria come conchiglie viandanti sul fondale del mare. Chi leggerà Saudade non potrà più prescindere da questa narrazione e, avidamente, vorrà leggerne il prosieguo.

RECENSIONE
Mi è molto difficile scrivere questa recensione, perché ho evidenziato moltissimi punti deboli in questo romanzo. Refusi che mi hanno fatto accapponare la pelle. Forse l'unico modo per andare oltre questa mia difficoltà è semplicemente quella di affrontarla. "Saudade" è un libro che parla di Sofia, una psicologa che si ritrova ad odiare il suo lavoro ed è alla ricerca della felicità; Irene, una donna forte e determinata che si disfa delle cose che non le servono più con una freddezza inaudita; Marco, un uomo freddo e pratico e infine Oscar, un uomo con una backstory che lo rende ai miei occhi forse l'unico personaggio meglio riuscito del romanzo. Il filo conduttore di questi personaggi è la Saudade, una mancanza di qualcosa che loro non riescono ad ottenere, o perché spaventati da loro stessi e dai loro desideri o perché incapaci di raggiungere quella felicità e quella serenità a cui anelano. A Milano, le loro storie si intrecciano, e così scopriamo i lati nascosti e oscuri del loro carattere e della loro personalità. In uno stile che mi ha ricordato fin troppo David Grossman, l'autrice parla di amori corrisposti e non corrisposti, di amicizia che è più di un'amicizia ma che non viene etichettata in nessuno modo, di attrazione per il sesso opposto e per lo stesso sesso. 

Le intenzioni delle autrici erano davvero molto buone, all'inizio credevo davvero di ritrovarmi davanti al migliore libro dell'anno, grazie alla prosa liricheggiante e filosofica. Purtroppo non è stato così, e sono stata costretta ad abbassare drasticamente il voto a due stelline. Perché? Vi chiederete voi. Perché? Ti starai chiedendo autrice, mentre leggi questo post di una blogger sconosciuta. Ecco perché: il testo presenta enormi errori nella sintassi, virgole che andrebbero messe per spezzare una frase lunga o semplicemente per separare due nomi propri posti l'uno accanto all'altro (Oscar Irene....); tempi verbali sbagliati: si passa dal presente al passato remoto e dal passato remoto ad un congiuntivo che dovrebbe esserci, ma che non c'è. Ci sono tantissimi errori (non posso considerarli refusi purtroppo, sono veri e propri errori), tra cui uno che è rimasto impresso a fuoco nella mia memoria: Sofia era in cinta al terso mese di gravidanza. In cinta O___O Da un autore mi aspetto come minimo che conosca le basi della grammatica italiana, o perlomeno, del vocabolario italiano, poiché un errore del genere per me, in un libro edito da una CE è imperdonabile. Durante la lettura ho visto come l'autrice ha cercato di mettere una pezza sopra ad altri ancora più evidenti errori di battitura e ortografia usando un lirismo aulico che si confaceva sicuramente alla narrazione, ma che non ha potuto saldare le enormi lacune presenti in questo libro. Ho riflettuto molto prima per potervi dire tutto ciò, e non so se l'autrice si arrabbierà con me per aver detto tutto ciò o meno; tuttavia consiglio una attenta revisione del testo e un editing pesante. Usare sintagmi ricchi di metafore e termini aulici non colmerà mai le mancanze presenti in questo libro. Mi dispiace moltissimo, ma per me è stata una delusione totale. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro, che invito a leggere solo per farvi un'idea vostra e, se possibile, discuterne insieme. Questo libro aveva indubbiamente molte potenzialità che non sono state rese al meglio. 
"Tuttavia lui lo sente e lo sa. Lo sa che finirà fintantoché vivranno saranno legati da dentro. Perché le parole sanno legare l'anima più della carne, costellando il cuore di batticuori stellati."
(Oscar)

xoxo,
Giada

venerdì, ottobre 21, 2016

RECENSIONE di Fai il tuo gioco di Sagara Lux

Buona sera, bloggers e lettori! Ormai sono diventata un fulmine a recensire, ecco perché anche questa sera vi delizierò con la recensione dell'ultimo romanzo di una delle mie autrici preferite, ovvero Sagara Lux.

PREMESSA
Non ci sono parole per descrivere la bellezza di questo libro, davvero, le sto cercando ma non riesco a trovarle. "Fai il tuo gioco" è un romanzo che non parla solo di una ragazza che sa quello che vuole ed è disposta ad andare contro tutto e tutti pur di ottenerlo, ma parla di molto altro ancora - e vi parlerò di tutto ciò nella recensione. Sagara per me è una conferma. Davvero, leggetela perché i suoi romanzi meritano tantissimo.

TRAMA (da Goodreads)
Corinne sta sorseggiando un drink nel lounge bar del Bellagio quando viene avvicinata da un uomo. Quella sera ha vinto molto al tavolo di Black Jack, e l’euforia e l’alcol la rendono audace. Si diverte a provocare gli uomini, ma Ryan non è come gli altri: prima che possa capire cosa stia accadendo, Corinne viene spinta in una stanza per un interrogatorio. Ryan Mill è un controller che lavora per il casinò. Corinne ha barato, deve restituire la vincita e andarsene. Ma Corinne è giovane e sfacciata, ha i capelli rosa, un corpo piccolo e sensuale e una carica erotica esplosiva: azzarda una controproposta, e Ryan non sa tirarsi indietro. Tra una canzone di Elvis e un gioco di prestigio, segreti per cui rischiare la morte e incontri bollenti, la vita di Corinne diverrà la posta in gioco di una pericolosa scommessa. Finché Ryan sarà costretto a smettere di bluffare e a scoprire tutte le sue carte.
Un romanzo appassionante e sfavillante come le mille luci di Las Vegas. Una scommessa sensuale in cui la posta in gioco è altissima: il cuore.

Mood: Erotico – YouFeel è un universo di romanzi digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d’animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.

RECENSIONE
Ormai è diventata una tradizione, quando recensisco un libro di Sagara non riesco a non usare le gif. Le gif mi aiutano ad esprimere quel tumulto di sentimenti che altrimenti faticherei ad esprimere a parole. Wow. Questo è un romanzo breve meraviglioso, tanto che l'ho iniziato e finito in un giorno solo.


Il romanzo comincia con Corinne, una ragazza di cui non è specificata l'età, ma che mi piace pensare abbia la mia età, circa venticinque anni, che ha scommesso tutto il suo stipendio al Poker. Corinne non è la classica brava ragazza, è tutto l'opposto, tant'è che lei stessa si autodefinisce una "Cattiva, cattiva ragazza". Proprio quando pensa che tutto le stia andando per il meglio le viene incontro un uomo attraente, bellissimo, che appare come una delle sue prede abituali: ingenuo, buono, troppo buono per una cattiva ragazza come lei. 

Restavano due dita o poco più di pina colada. Non avevo alcuna voglia di andarmene e di mettere fine a una delle serate più emozionanti di tutta la mia vita. Sorridevo ebbra di vita. Mi sentivo bella e potente come non mai. Non ero io a dirlo. Era l'immagine di me che vedevo riflessa negli specchi appesi alle pareti a farmi da testimone. E mi piaceva.
Spregiudicata, di dubbia moralità, dura e determinata: questi sono solo alcuni aggettivi per descrivere Corinne. Io l'ho amata da morire. Amo le protagoniste dei romanzi che sono decise, che non aspettano che il principe azzurro le salvi ma prendono in mano la situazione e fanno del loro meglio per venirne fuori. Tra l'aitante Ryan Mill e Corinne scatta subito un'attrazione sessuale che troverà sfogo soltanto molto più avanti. Amo questa coppia. E adoro Ryan Mill. I bookboyfriends hanno alzato così tanto le mie aspettative sugli uomini che forse non riesco a trovarne uno per questo xD 

Ryan è tutto ciò che una donna desidera, è ricco, bello e anche potente. Ma nasconde un oscuro segreto del suo passato che è in qualche modo collegato a Corinne e a un debito di gioco che ha contratto con il Mago e Neil, l'uomo che ha insegnato a Corinne a fare la bara a Poker. 

Un romanzo breve che presenta uno sviluppo dei personaggi incredibile. La struttura poi, a POV alternato, permette di conoscere i pensieri sia di Corinne che di Ryan, permettendoci di conoscere non solo cosa pensano e provano, ma anche quali segreti e quali misteri i due si nascondano a vicenda. Nella Città delle Luci si sviluppa una storia d'amore che ha ben poco di classico, ma che presenta due protagonisti veri, così veri che sembrano voler uscire dalle pagine di inchiostro digitale del Kindle. Proverete sulla vostra pelle la sfacciataggine di Corinne, la frustrazione e il dolore di Ryan e anche la consapevolezza che si farà strada dentro di loro, la consapevolezza di amarsi. 

Ti adoro, Sagara. Te lo dico ad ogni recensione e te lo dirò sempre. Amo i tuo i tuoi libri, perché, benché presentino elementi che in altri romanzi ho trovato discordanti, nei tuoi sono armonizzati alla perfezione. Come le scene di sesso infuocato, che non sono mai troppe né poco. Come la caratterizzazione dei personaggi, che appaiono verosimili al lettore. Come lo sviluppo degli stessi personaggi e l'introspezione di questi ultimi, che permettono al lettore di conoscere la loro backstory e di provare sulla loro pelle tutte le emozioni che li hanno mossi. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo bel romanzo, che vi consiglio dal profondo del mio cuore:
"Non mi piaceva che qualcuno mi dicesse cosa fare. Adoravo prendere l'iniziativa e non accettavo ordini da nessuno."

xoxo,
Giada

giovedì, ottobre 20, 2016

RECENSIONE di Che tu sia per me il coltello di David Grossman

Buona sera, bloggers e lettori! E' strano per me scrivere una recensione a quest'ora, ma c'è una prima volta per tutto no? Questa sera vi parlerò di un libro che ho adorato, che mi ha fatto riflettere e che mi ha colpito dritto al cuore... Un cuore che ha fatto sanguinare, scoppiare di gioia e di tristezza e battere forte per l'emozione. Vi auguro buona lettura!

PREMESSA
Ho conosciuto David Grossman per caso, quando sono andata alla Feltrinelli l'anno scorso. Non sapevo se mi sarebbe piaciuto o meno, perciò ho preferito prenderlo in prestito dalla biblioteca del mio paese. La cosa incredibile è che non c'era nemmeno nella mia biblioteca, quindi ho dovuto fare un prestito interbibliotecario! Grossman è l'Haruki Murakami israeliano, sebbene di Murakami io abbia letto solo qualche citazione molto intensa che mi ha colpito molto. Non escludo che prima o poi potrei leggere Murakami, di sicuro la sua candidatura al Premio Nobel, ma ora non è il suo momento, e non vorrei rovinarmi la lettura dei suoi libri solo perché non è il momento giusto per leggere i suoi libri.

TRAMA (da Goodreads)
In un gruppo di persone, un uomo nota una donna sconosciuta che sembra volersi isolare dagli altri. Yair, commosso da quella che egli interpreta come un'impercettibile e ostinata difesa, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro e in questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, chiedendogli con imperiosa delicatezza una inaspettata svolta interiore
Romanzo avvolgente e "impudico" di uno dei più grandi autori contemporanei, Che tu sia per me il coltello mostra a ognuno di noi quanta strada e quanto coraggio occorrano per arrivare a toccare con pienezza l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.

RECENSIONE
Lascio ruggire nel mio cuore il tuo nome e se fossi qui, adesso, ti abbraccerei con tutte le mie forze fino a spezzarci entrambi nell'impeto di quel che provo per te. 
Questo è ciò che dice Yair a Myriam in una delle sue lettere. Ci troviamo nell'Israele del dopoguerra, dove un uomo, Yair Wind (in seguito conosciuto come Yair Einhart) riconosce una sua vecchia compagna di scuola, ora maestra delle elementari, che esce con i suoi amici e con suo marito, Amos. Yair si accorge subito che c'è una nota triste nello sguardo di Myriam (che in ebraico è un nome legato all'acqua) e perciò inizia questa corrispondenza con lei per conoscerla nel profondo. E' vero che è più facile confidarsi con un estraneo, ma ciò che per Myriam era un estraneo finisce per diventare un amico e infine l'uomo di cui si innamora, ma non nel modo in cui ci si aspetta che lei s'innamori di lui. Attraverso le lettere di Yair, conosciamo i pregi e i difetti dell'uomo, così come veniamo a conoscenza di quella che lui chiama la sua onta, la sua infamia. Il libro è diviso in due parti, e se nella prima parte conosciamo le parole di Myriam solo attraverso ciò che dice Yair; così nella seconda parte conosciamo ciò che Yair dice a Myriam attraverso le parole di lei.

Penso davvero che Yair soffrisse di depressione, che rimanesse con sua moglie Maya solo per non distruggere la serenità di suo figlio Yidò; ma c'è una rivelazione riguardante Ana, la migliore amica di Myriam e la stessa Myriam che vi sconvolgerà. Questo sicuramente non è un libro per tutti, poiché tratta delle tematiche delicate come i problemi famigliari, la sterilità, la profondità dell'animo umano, la sensibilità dell'uomo e dimostra come per noi esseri umani sia più facile essere davvero noi stessi, i veri noi stessi solo con persone che non ci conoscono da tanto tempo, solo con degli sconosciuti. Myriam e Yair lo erano. Tuttavia nel porre un limite temporale alla loro corrispondenza, ho trovato una somiglianza con i sei mesi che Will Traynor concede alla sua famiglia per fargli cambiare idea prima di andare in clinica in Svizzera. Yair è depresso, e questo lo rende indubbiamente fin troppo cervellotico... Ma cervellotico in un modo che io ho apprezzato molto, poiché ho potuto conoscere e visitare, con i suoi occhi, i luoghi di Gerusalemme. La tristezza di Myriam invece è velata all'inizio, non si capisce la sofferenza che lei prova per non sentirsi una "madre completa" fino a quando a quando non lo dice apertamente. Yair e Myriam non potrebbero essere più differenti l'uno dall'altra, ma penso che proprio per questo siano fatti per stare insieme. Ho letto che questo libro è stato scritto come tributo da parte dell'autore per Kafka e le sue perdute lettere d'amore per Milena. Beh, vi dirò che io ho sempre odiato Kafka, in particolar modo "La metamorfosi", ma questo libro me l'ha fatto rivalutare e non escludo che magari più avanti potrei leggerlo con occhi diversi.

Questo libro è molto molto profondo, ma in certi punti l'ho trovato pesante, forse per via delle tematiche trattate. La sterilità dell'uomo e della donna sembra essere uno dei temi principali di questo romanzo, e questo libro mi ha avvicinato a tutto ciò senza che me ne rendessi conto. Immagino solo la sofferenza di quelle donne che vorrebbero avere figli ma non possono averne, e tutti intorno a loro le compatiscono senza comprenderle davvero. E' stato difficile immedesimarmi in tutto ciò, forse perché non è un tema vicino a me, tuttavia nella sua pesantezza mi ha colpito molto. Non bisogna mai giudicare una persona, specialmente se sapete che non può avere figli e voi continuate a domandarle quando li farà.

Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo di narrativa (che si è meritato cinque stelle) che vi consiglio, se amate i romanzi epistolari e la narrativa psicologica (o introspettiva?):
"Avevi ragione: in fondo, sto cercando un compagno per un viaggio immaginario. Ma hai sbagliato a dire che forse non ho bisogno di un compagno reale. E' esattamente il contrario. Ho bisogno di un compagno reale per il mio viaggio immaginario."
(Yair)

xoxo,
Giada

mercoledì, ottobre 12, 2016

RECENSIONE di Dolce come il cioccolato di Laura Esquivel

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi vi recensirò un romanzo mucho caliente che parla di un amore proibito tra Tita e suo cognato Pedro, un romanzo sudamericano dal sapore dolce e al contempo piccante che stuzzicherà le vostre papille gustative e vi farà desiderare di vivere un'avventura tanto romantica quanto sensuale quanto quella descritta dall'autrice.

PREMESSA
Amo da morire lo stile di scrittura degli autori sudamericani, il modo in cui mescolano sapientemente realtà con fantasia, quasi surrealtà è favoloso. Isabel Allende è la mia autrice preferita del genere letterario Realismo Magico, ma questo momento in avanti, anche Laura Esquivel entrerà a fare parte delle miei autrici preferite. Cinque stelline per un romanzo stupendo.

TRAMA (dalla quarta di copertina)
Fin dal primo incontro, poco più che adolescenti, Pedro e Tita vengono travolti da un sentimento più grande di loro. Purtroppo, a causa di un'assurda tradizione familiare, per Tita il matrimonio è impossibile: ma per umana volontà e con la complicità del destino, lei e Pedro si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto come cognati, costretti alla castità e tuttavia legati da una sensualità incandescente.

Frutto di una godibile sapienza narrativa e di una raffinata arte culinaria, Dolce come il cioccolato racconta con grazia e allegria femminili un'indimenticabile storia d'amore, in cui il cibo diventa metafora e strumento espressivo, rito e invenzione, promessa e godimento, veicolo di un'inedita comunione erotica.

RECENSIONE
¿Dónde empiezo a describir esta maravillosa novela? Non ho mai letto un romanzo che riuscisse a combinare in modo così perfetto l'arte culinaria e il romanzo erotico. Ci troviamo nel Messico del 1800, sullo sfondo di una rivoluzione che porterà alla guerriglia urbana tra liberalisti e conservatori, e anche bande guidate da tenentistas che guidavano i rivoluzionari attraverso le terre messicane, razziando e violentando tutto ciò che trovavano sul loro cammino. Protagonista di questo romanzo è Josefita "Tita", ultima della famiglia De la Garza e costretta a non sposarsi con l'uomo che ama, Pedro, per volere della madre Mamma Elena. Mamma Elena, una donna dura, cattiva, egoista costringe la figlia minore a proseguire un'assurda tradizione messicana che prevede che la più piccola della famiglia si occupi di lei fino alla sua morte. A complicare ulteriormente la situazione contribuirà in modo decisivo la scelta di Mamma Elena di far sposare Pedro con Rosaura, la sorella maggiore di Tita. La famiglia di Tita è formata da Mamma Elena, le sorelle Rosaura e Gertrudis, Nacha la cuoca di casa e Chencha, l'altra aiutante. Un amore contrastato, quello tra Pedro e Tita, che troverà come unico mezzo di espressione proprio il cibo, che assorbe le emozioni, i sentimenti che prova Tita. Proprio perché il cibo diventa contenitore delle emozioni di Tita e mezzo per esprimere il proprio amore, il romanzo mi ha ricordato Semplicemente Irresistibile.

Il Realismo Magico combina alla perfezione realtà e surrealismo, e gli avvenimenti storici si fondono con quelli quasi surreali della fattoria di Mamma Elena, in cui, dopo aver mangiato un alimento con le rose, Gertrudis impazzisce e scappa nuda per i campi, dando sfogo al suo amore per Juan. Un romanzo meraviglioso, stupendo. Ecco perché amo gli scrittori sudamericani: con le loro grandi abilità narrative sono in grado di trasportarti in un mondo sì alternativo, ma anche molto vicino al nostro. Il Realismo Magico presente nel romanzo rende quasi magica, fatata la protagonista, che nasce piangendo a causa delle cipolle e le cui lacrime creano dei veri e propri fiumi di lacrime. Personaggio di contorno, ma non per questo meno rilevante, è John Brown, dottore che guarirà Tita dalla sua pazzia, un dottore che s'innamora follemente di Tita, ma che diventa consapevole che lei non amerà mai nessun uomo che ha amato e ama Pedro. Romanzo consigliatissimo.

Vi saluto con una citazione tratta da questo bellissimo romanzo:
"La vita le aveva insegnato che la cosa non era così facile, che sono pochi quelli che senza farsi troppi problemi riescono a realizzare comunque i loro desideri e che ottenere il diritto di determinare la propria vita le stava costando più fatica del previsto. Quella lotta la doveva fare da sola, e questo le pesava molto."
(Tita)

xoxo,
Giada 

lunedì, ottobre 10, 2016

RECENSIONE di Fallen di Lauren Kate

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Io sono abbastanza infreddolita, qui al nord le temperature si sono abbassate di botto e mentre sto già iniziando a preparare gli ultimi due esami della mia carriera universitaria, leggo un po' di libri. Ho deciso di leggere questo libro, il primo dedicato alla trilogia (o quadrilogia?) di Lauren Kate, da cui verrà tratto un film che in Italia arriverà il prossimo anno.

PREMESSA
Temevo che fosse un altro Twilight. Lo ammetto. Non tanto per i vampiri sbrilluccicosi o quant'altro, ma per il semplice fatto di ritrovarmi un'altra protagonista piatta, banale e noiosa e il solito schema del triangolo amoroso. Diciamo che in parte ci avevo preso su questo libro, ma in parte no. Ho dato 4 stelline su 5 a questo libro per le ragioni che vi spiegherò nella recensione. Buona lettura!

TRAMA (dalla quarta di copertina)
Basta un istante per sconvolgere un'esistenza. A cambiare quella di Lucinda, diciassette anni, è stato l'incidente in cui è morto un suo caro amico. E lei ha visto addensarsi di nuovo le ombre scure che la perseguitano da quando è bambina. Guardata con sospetto dalla polizia e da chi la ritiene responsabile della morte dell'amico, Luce - così la chiamano tutti - è costretta a entrare in un istituto correzionale. Nessun contatto con il mondo esterno, telecamere di sorveglianza, ragazzi e ragazze dal passato oscuro e disturbato sono tutto ciò che trova alla scuola Sword & Cross.
E poi appare Daniel. Il cuore di Luce le dice di averlo già incontrato, ma nella sua mente si accendono solo rari lampi di ricordi troppo brevi per essere veri. Soltanto quando rischia di perderla, Daniel decide di uscire allo scoperto: i loro cuori si conoscono da sempre, da tutte le vite che Luce non ricorda ancora di aver vissuto.

RECENSIONE
Lucinda è una diciassettenne all'apparenza perfetta, goffa e carina (ma non sa di esserlo) che entra ufficialmente nell'istituto correzionale Sword & Cross dopo la morte del suo quasi-fidanzato Trevor. Lucinda "Luce" si sente responsabile per la sua morte e così pensano anche gli altri, che la colpevolizzano per l'accaduto. La Sword & Cross è una scuola totalmente diversa da quella che frequentava a Dover, e per le prime cinquanta pagine del libro, la protagonista fa continuamente paragoni con la sua vecchia scuola, i suoi vecchi amici, i ragazzi che c'erano lì. Diciamo che questo l'ho trovato un po' irritante, e personalmente non vedevo l'ora che la smettesse di paragonare tutto, ma poi mi sono resa conto che anche io, al posto di Luce, avrei confrontato la mia vita di prima con quella di adesso, che avrei fatto anche io quei paragoni e quindi la mia irritazione è scemata verso un'empatia più profonda. Luce non sa ancora chi è, sa solo che vorrebbe che i suoi genitori non la trattassero con sospetto o paura negli occhi, Luce vorrebbe solo tornare alla sua vita prima dell'infausto incidente che le ha rovinato la vita e ha tolto la vita a Trevor. Non c'è amore a prima vista tra Daniel Grigori e Lucinda, anzi, Daniel sembra disprezzarla e quasi odiarla, tanto che non perde occasione di allontanarla da sé ogni volta che può. Luce si sente irrimediabilmente attratta da Daniel, e non ne capisce il motivo, proprio come non riesce a comprendere per quale ragione lui compaia sempre nei suoi sogni sotto forma di angelo. Luce si sente attratta però anche da Cam, che appare un bravo ragazzo che la mette in guardia dal misterioso e quasi cattivo Grigori. Ben presto però, sia Cam che Daniel dovranno scoprire le loro carte e finalmente scopriremo che sono davvero l'uno l'opposto dell'altro, soltanto che Daniel è buono e Cam è cattivo. Ecco, non vi posso dire in che modo Cam sia cattivo, vi basti sapere che lo è davvero molto. Questa implicita battaglia tra i due per il cuore di Luce si espliciterà in una battaglia vera e propria a metà libro. In questo romanzo nessuno è come appare, men che meno i personaggi di contorno e i professori, tra cui ricordo Miss Sophia, Mr. Cole e gli amici di Daniel: Roland, Arriane (una ragazza dura e molto stramba) e Gabrielle "Gabbe". Un romanzo che pone tutte le premesse per una saga epica, che ricorda un po' Il Paradiso Perduto di John Milton.

Il romanzo è scritto in terza persona, nonostante ciò  tutti gli avvenimenti sono filtrati dal POV di Luce, quindi noi assistiamo dall'esterno ad ogni sua riflessione o pensiero. Ribadisco, perfino a livello strutturale questo romanzo presenta dei personaggi che se all'inizio sembrano piatti, hanno uno sviluppo graduale nel corso del libro. Tuttavia, ho riscontrato una somiglianza in Twilight proprio nel triangolo amoroso, con Cam che dice a Luce di stare alla larga da Daniel, e con Daniel che rimane a fissarla intensamente da lontano, perfino nella lotta tra i due personaggi maschili ho visto una somiglianza con Edward e Jacob. Non sono però come Edward e Jacob, anzi, secondo me Daniel e Cam mi sembrano più assennati. Questo libro è una grandissima premessa a una lotta che spero di leggere nel secondo libro, una lotta tra il Bene e il Male, tra gli angeli caduti buoni e quelli cattivi. In palio c'è l'anima di Luce, che per qualche inspiegabile ragione, è diventato territorio di conquista per ambo le parti. Quindi quattro stelle per questo bel romanzo di cui non vedo l'ora di leggere il seguito!

Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo che vi consiglio, se amate i fantasy YA come me:
"Riporre così tanta speranza nel potere del vero amore - che lei per prima intuì, aveva colto di sfuggita - era davvero da ingenui? Dopotutto, il vero amore non avrebbe vinto la battaglia là fuori. Forse non l'avrebbe salvata dalla morte che l'aspettava su quell'altare. Eppure doveva riuscirci. Il suo cuore batteva ancora per Daniel, dentro di lei avrebbe creduto in quell'amore, nel suo potere di trasformarla in una versione migliore di se stessa, di trasformare lei e Daniel in qualcosa di buono e glorioso..."
(Luce)

xoxo,
Giada

mercoledì, ottobre 05, 2016

RECENSIONE de Da quando non ci sei di Anouska Knight

Buona sera, blogger e lettori! Questo è un orario inusuale per me per postare una recensione, ma se non lo faccio ora, dubito che domani avrò il tempo materiale di farlo. Dunque, ho iniziato questo meraviglioso libro perché ispirata sia dalla trama che dalla copertina e come sempre, il mio istinto non sbaglia mai!

PREMESSA
L'anno scorso la Harper Collins mi ha mandato la copia di questo libro di cui avevo sentito parlare molto bene, e ringrazio infinitamente la casa editrice per questo bellissimo libro. Ho amato ogni sua singola pagina. Ho riso, ho pianto, mi sono divertita e ho riacquistato un po' di speranza nell'amore.

TRAMA (da Goodreads)
Holly lavora in una pasticceria, chi meglio di lei potrebbe sapere che la vita è fatta a strati, proprio come una ricca torta? Ma a quanto pare non lo sa, e dopo la morte del marito si è rifugiata in una serena e pacata quotidianità, dedicandosi solo alla sorella e ai dolci. Finché un giorno, consegnando una torta, incontra l'enigmatico Ciaran Argyll. Le loro vite sono agli antipodi, ma l'attrazione non bada a certi dettagli. Lui le commissiona i dolci per una festa elegante che darà a casa propria, e Holly e il suo socio sono invitati, per poter incontrare un'altra cliente, interessata a ingaggiarli.

Ciaran e Holly a quanto pare non riescono a stare lontani, nonostante i tabloid e un passato ingombrante per entrambi.

Ma in fondo si può stare bene insieme anche se si è diversi come la panna e il cioccolato.

RECENSIONE
Partiamo dalla premessa che io amo infinitamente i dolci e che ogni tanto mi diletto a prepararli, ma non potrei mai essere brava quanto la protagonista di questo libro, Holly. Holly è una ventiseienne che ha perso il marito Charles "Charlie" in un incidente d'auto due anni prima e da quel momento la sua vita si è fermata, ha fatto in modo che i suoi amici si allontanassero da lei, ha lasciato i lavori di restauro del suo cottage in sospeso e ha vissuto in un limbo. Le cose cambiano però, quando, riceve l'ordine di una torta da parte dell'assistente del noto Fergal Argyll, un uomo di origini scozzesi che sta festeggiando la fine della sua relazione con una donna che stava con lui solo per la notorietà e l'agiatezza economica. In questo quadro composto da ricchissimi uomini d'affari, donne tanto bellissime quanto glaciali, Holly conosce Ciaran Argyll, il figlio di Fergal. Non è amore a prima vista tra i due, anzi! Holly fa di tutto per allontanarlo da sé, sebbene l'interesse dell'uomo nei suoi confronti sia lampante e sebbene lei rifiuti con tutta se stessa di provare qualcosa per quell'uomo tanto bello quanto affascinante. La storia di Holly e Ciaran non è la classica storia d'amore che vi aspettereste di trovare in un romanzo rosa, perché la loro storia, prima di diventare tale, affronta tutta una serie di difficoltà di varie ragioni: siano esse costituite dalla gelosa vipera Penny, ex ragazza di entrambi gli Argyll, oppure dalla reticenza di Holly ad aprirsi con Ciaran. Il mondo semplice e pasticcione di Holly si scontrerà inizialmente con quello altolocato e ricchissimo di Ciaran, ma a dimostrazione che l'amore è più forte di qualsiasi cosa, alla fine i due troveranno un'armonia per poter vivere al meglio il proprio amore e affezionarsi alle reciproche famiglie. 

Questo non è un romanzo che parla solo d'amore, è un romanzo che parla di rinascita interiore, una rinascita sicuramente difficile, ma che porterà soltanto gioia e amore nella vita di Holly. In certi punti del romanzo avevo l'impressione che Holly provasse quella che gli psicologi chiamano Il Senso di Colpa del Sopravvissuto, un insieme di sentimenti contrastanti che chi vive un evento traumatico prova; ma è stato bellissimo leggere della sua lenta apertura non solo nei confronti del mondo ma anche nei confronti della vita in generale e nella speranza di un uomo amore. Mi è sembrato di vedere un bruco diventare farfalla. Un libro che parla anche di trasformazione e di andare avanti, cosa molto difficile da fare quando muore una persona a noi cara, perché la vita va avanti nonostante tutto, e chi ci amava vorrebbe solo vederci felici e non infelici e soli. I personaggi di contorno di questo dolce e romantico romanzo sono costituiti da: Martha e Robert "Rob", rispettivamente sorella e marito di quest'ultima, in procinto di diventare madre per la prima volta; Cora Hedley, la vicina di casa di Holly, una donna anziana che mi ha insegnato davvero molto sulle opportunità perse, sui rimpianti e sull'importanza di correre il rischio e di dare tempo alle cose perché si sviluppino in un ambiente favorevole. Vi riporto dei brani che mi hanno colpito molto, detti proprio dalla signora Hedley a Holly:

"Non fare stupidaggini, figliola. Non avere paura di provare una gioia che non ti aspetti. Non commettere l'errore di ritrovarti a rimpiangere un'opportunità sprecata, perché per quanto tu possa amare un fantasma, questo non ti scalderà."

"Finché c'è vita, c'è speranza. Alcune cose hanno solo bisogno di avere un'opportunità per crescere."

Tuttavia anche Fergal Argyll, nonostante il suo aspetto e le sue azioni un po' volgari e provocanti, è un uomo dal passato molto complicato e duro, che ha sofferto molto. Altri personaggi di contorno che agiscono sulla trama in modo attivo sono, come dicevo prima: Penny, la vipera ex ragazza di entrambi gli Argyll, Mary, la domestica degli Argyll, Clara Sawyer, l'ex ragazza di Ciaran che l'ha letteralmente rovinato e infine i genitori di Holly e Martha, che vivono in una pensione a Minorca.

Se avete voglia di sognare, di tornare a credere nell'amore, nelle seconde opportunità o semplicemente volete sorridere, questo è il libro giusto per voi. Questo è uno dei libri più emozionanti letti finora, un romanzo che mi rimarrà nel cuore per il messaggio che mi ha trasmesso e per lo sviluppo di personaggi veri, reali, le cui emozioni si possono sentire sulla propria pelle durante la lettura.

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro che vi consiglio, ma non sarà la solita citazione, bensì un dialogo tra Holly e Fergal:
"Bè, rallegrati, ragazza. Ci sono alcuni poveretti che vivono un'intera esistenza senza nemmeno sapere cosa sia l'amore. Noi possiamo anche non ritrovarlo più, ma almeno sappiamo che cosa cercare."
(Fergal a Holly)

xoxo,
Giada

sabato, ottobre 01, 2016

RECENSIONE de Il Vento di Kornog di Alessia Litta

Buona sera, bloggers e lettori! Come va? Io ho iniziato il mio ultimo corso prima della laurea, spagnolo 2, e sono un po' arrabbiata in generale ma spero che mi passi, io sono sempre stata una che studia molto anche una lingua che ha già studiato in passato e niente mi fermerà, specie ora che sono così vicina a terminare la mia carriera universitaria. In questi tre giorni ho avuto il piacere di leggere "Il Vento di Kornog", il romanzo di Alessia Litta. Questo romanzo è una vera e propria perla! *---*

PREMESSA
Ho sentito parlare molto di questo libro e dopo esser stata delusa profondamente da "After" avevo bisogno di un libro con L maiuscola che mi piacesse molto, che mi coinvolgesse e mi facesse sognare. In questo romanzo, ambientato in Bretagna, ho trovato tutto questo. Buona lettura!

TRAMA (da Goodreads)
Claire, italiana d'adozione, non ha ricordi della sua infanzia, ma possiede l’abilità di leggere le memorie degli oggetti e delle persone che tocca.
Quando, per caso, si trova fra le mani una lettera di sua nonna, creduta morta da anni, si rende conto che le sono state raccontate molte bugie. I suoi genitori, infatti, non solo l’hanno tenuta lontana dalla Bretagna - sua terra d’origine - senza spiegarle le ragioni, ma le hanno nascosto che lei è la causa della loro fuga dalla Francia. Qualcosa è accaduto quando era solo una bambina. Qualcosa che non ricorda.
Determinata a capire, Claire decide di raggiungere la Bretagna.
E in quella terra di leggende, battuta da venti e tempeste, si imbatterà nei Laouenan, ricca famiglia che vive in un maniero arroccato su una scogliera. Qui scoprirà che un segreto terribile circonda l’enigmatico e taciturno proprietario da cui tanto si sente attratta, e che un filo sottile li lega.
Ma sarà solo scavando nel passato dei Laouenan, tra intrighi, rivelazioni raccapriccianti e nuove amicizie, che Claire troverà la verità su se stessa, e potrà così riprendersi ciò che ha perduto.

RECENSIONE
Il romanzo "Vento di Kornog" ruota attorno a Claire, una ventenne che ha appena perso sua madre dopo una dura battaglia contro il cancro, che vuole conoscere le sue origini e soprattutto vuole capire perché sia stata portata via dalla sua amata Francia, in particolar modo dalla Bretagna, in modo così brusco quando era solo una bambina. Ma Claire non è una semplice ragazza, ha una caratteristica molto interessante: le basta toccare o sfiorare un oggetto per vedere la sua storia e le emozioni collegate ad essa. Un potere che non sa di preciso da quando ha, ma che l'ha sempre accompagnata nella vita fino a quel momento. Quando Claire scopre una lettera inviata al padre Christophe da una donna chiamata Rose Bondier, inizia a mettere in discussione tutto e decide così di tornare nel paesino dov'è nata, per cercare di ricordare il luogo, per ritrovare questa famigerata Rose Bondier e per trovare se stessa. La sua strada s'incrocerà con Eric Kerouac, poliziotto di bell'aspetto e anche con Damien Laouenan, rampollo della ricca e facoltosa famiglia Laouenan. Dopo una serie di avventure e disavventure, Claire finalmente affronterà il suo passato e tirerà fuori, letteralmente, gli scheletri nell'armadio dei Laouenan collegati ad una strana quanto misteriosa maledizione che sembra abbattersi sui membri maschili della famiglia. Claire non solo ritroverà il pezzo mancante di se stessa (ma non vi dico come né chi sia) ma metterà a frutto la sua passione per la fotografia. 
Il titolo "Vento di Kornog" si riferisce ad un vento molto forte che provoca danni ambientali e che spira da ovest, infatti Kornog in bretone vuol dire ovest. 

Un romanzo di altissima qualità, ricco di descrizioni interessanti che non appesantiscono il romanzo, ma che accrescono nel lettore la curiosità verso la Bretagna. Lo sviluppo dei personaggi è ben fatto e l'autrice, seppur attraverso il POV di Claire, riesce a farci comprendere bene i sentimenti e le reazioni degli altri personaggi di contorno. I numerosi flashback, scritti in corsivo, sono molto dettagliati e precisi nel descrivere un'epoca posteriore a quella in cui è ambientato il romanzo. Un romanzo che in certi punti aveva il sapore del romanzo gotico, mi ha ricordato molto in alcuni punti "Cime Tempestose" di Emily Bronte e in alcuni punti anche Jane Eyre di Charlotte Bronte. Un romanzo sulla vita, sulla morte e sull'importanza di affrontare il nostro passato, un passato che può far male, ma che bisogna affrontare e non lasciare marcire dentro di noi. Un romanzo da 4,5 stelline. Un romanzo così bello, nonostante qualche lieve refuso nella prima parte, che merita di essere letto.

Vi saluto con una citazione tratta da questo bellissimo libro, che vi consiglio caldamente:
"Mi mancava mia madre. Mi mancavano i suoi sguardi, i suoi sorrisi discreti  e quei suoi occhi  che sembravano vedere più di quanto dovessero. Non erano state rare le incomprensioni fra noi, ma l'avevo amata tanto."
(Claire)

xoxo,
Giada
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